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L'OSPITELegittima difesa: ritorno alle urne

23.09.21 - 11:30
Roberta Soldati, deputata UDC in Gran Consiglio.
Ti-Press
Legittima difesa: ritorno alle urne
Roberta Soldati, deputata UDC in Gran Consiglio.

Il prossimo 26 settembre saremo chiamati a rivotare su un principio semplice, che inspiegabilmente in occasione della precedente votazione tenutasi il 9 febbraio 2020, aveva scaldato gli animi a tal punto, che i detrattori, privi di validi argomenti, erano riusciti, mediante affermazioni perentorie, a insinuare nella popolazione la convinzione che l'oggetto in votazione violava il diritto federale e non rispettava il principio della parità di trattamento. Il 9 aprile 2021 il Tribunale Federale aveva sanzionato tale modus operandi annullando l'esito della votazione popolare, poiché a dire dei Giudici, le cittadine e i cittadini erano stati disorientati da «informazioni non oggettive, in parte tendenziose e non compiutamente esaminate». Alla popolazione vennero sottaciuti «degli elementi importanti per la formazione della loro
volontà». L'alta Corte federale aveva concluso che «i cittadini non potevano valutare se queste dichiarazioni chiare, perentorie e univoche fossero esagerate o inveritiere».

Per questo motivo torneremo a votare sull'”iniziativa sulla «legittima difesa» che mira a sancire il diritto di ogni persona residente in
Ticino, che è stata assolta o che è stata oggetto di abbandono di un procedimento penale per un reato commesso per legittima difesa, al rimborso da parte del Cantone, dei costi sostenuti per l'avvocato di fiducia. Il principio vuole tutelare chi, a causa di un reato commesso da altri, ad esempio una rapina di notte nella propria abitazione, ha dovuto, suo malgrado, reagire per tutelare i beni a lui più cari, ossia la sua incolumità fisica e quella dei suoi cari. L'iniziativa non legalizza una giustizia fai da te, poiché la persona che commette un atto illecito per legittima difesa dovrà comunque affrontare un lungo iter giudiziario al termine del quale essa dovrà essere prosciolta. Per questi casi, il quadro legislativo attuale non copre l'integrità dei costi dell'avvocato di fiducia. Di conseguenza, oltre la grande sofferenza che questa persona, seppur prosciolta, si porterà dentro tutta la vita per avere fatto del male a un altro essere umano, ella dovrà sobbarcarsi anche un ingente debito di parecchie decine di migliaia di franchi per pagare le spese di patrocinio.

Per questi motivi votiamo SI all'iniziativa sulla “legittima difesa”, affinché la vittima di un atto violento, che suo malgrado ha dovuto reagire, oltre il danno non abbia anche la beffa.

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