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L'OSPITEUn altro dei 99 motivi per respingere l’iniziativa popolare: “sgravare i salari, tassare equamente il capitale”

16.09.21 - 11:36
Giovanni Luatti
Tipress
Un altro dei 99 motivi per respingere l’iniziativa popolare: “sgravare i salari, tassare equamente il capitale”
Giovanni Luatti

Penso che la bella storia di “On” (running), la scarpa svizzera da corsa sia nota e anche che in data odierna è stata quotata in borsa a New York, con un successo mediatico ed economico straordinario.

La vicenda è da manuale. Tre amici geniali e sportivi mettono insieme le loro esperienze agonistiche, le loro competenze e tutti i risparmi per aprire nel 2010 una start up. Obiettivo realizzare una scarpa da corsa che possa regalare una sensazione di corsa perfetta. Sviluppano decine e decine di prototipi per consentire un atterraggio ammortizzato e nello stesso tempo un decollo stabile.

Notti insonni a pensare il come e giornate intere a mettere in pratica il fare. Oggi a distanza di undici anni, di lavoro, intuizioni geniali, ottima comunicazione e pragmatismo “svizzero” quei tre ragazzi si trovano sul gradino piu’ alto della borsa di Wall Street, con in tasca un pacchetto azionario di 31.1 milioni di azioni e con un prezzo di emissione fissato a 24 dollari l’unità. (ma che è destinato a salire velocemente).

Credo sia un esempio che ben rappresenta l’enorme errore che sta dietro all’iniziativa popolare “sgravare i salari, tassare equamente il capitale” che se dovesse essere approvata, potrebbe penalizzare un sogno come quello descritto, oltre che l’intera Confederazione.

Lavoro, salari, capitale, idee, rischio, azione, dinamismo, visione e tanto altro sono tutte attività che fanno parte dell’economia e dell’impresa e che se generano denaro, (purtroppo non sempre va cosi), tutto va fatto ma meno che applicare una tassa ingiusta come quella proposta dagli iniziativisi.

L’esempio descritto è uno dei tanti motivi per respingere in maniera convinta questa iniziativa popolare che oltre essere disincentivante nei confronti di chi genera ricchezza e la distribuisce sul nostro territorio parla ed usa metodi dell’epoca fordista.

Respingiamo con convinzione questa iniziativa. La Svizzera non ha bisogno di queste “trovate” ideologiche, ma piuttosto di continuare sulla via della modernità e dell’innovazione, nel rispetto delle regole economiche e fiscali applicate attualmente che sono adeguate al contesto ed al momento in cui viviamo.

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