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L'OSPITELugano, quo vadis?

24.02.21 - 21:18
Margherita Sulmoni, Membro PLR Lugano
Margherita Sulmoni
Lugano, quo vadis?
Margherita Sulmoni, Membro PLR Lugano

È passato un anno esatto da quando, armata di buona pazienza e ottimismo, mi accingevo a ricercare tra le vie del nucleo del quartiere di Villa Luganese, un semplice indirizzo.
La mancanza di uno stradario in questa parte residenziale di Lugano, è un’annosa questione che si protrae da oltre una decina d’anni. A nulla sono valse le svariate rivendicazioni.
Questo è un chiaro indicatore di come la macchina burocratica cittadina, si incagli e areni anche per evadere banali questioni, lasciando il cittadino nello sconforto della quotidianità.
Nemmeno l’emergenza covid, che ha portato ad essere sempre più confinati dentro le proprie mura domestiche, è riuscita a rendere reattivi gli addetti ai lavori. Mai come oggi, il sentirsi parte di una comunità facilmente raggiungibile e connessa, rincuora, infonda e accresce il sentimento di appartenenza e sicurezza.
Oltre all’importanza di avere un rapido intervento in caso di emergenza, il confinamento ha evidenziato la necessità di avere dei servizi di prossimità sempre più efficienti. A Villa Luganese ciò è rimasto assai difficoltoso.
Da candidata PLR al CC di Lugano, in un mio articolo, avevo già ribadito l’importanza di portare a termine con celerità lo stradario. Forse utopicamente, speravo di sensibilizzare gli uffici dell’amministrazione e riuscire a far smuovere qualche targhetta in direzione di questa zona: devo amaramente costatare che a 12 mesi di distanza, nulla è ancora stato fatto.
Non è chiaro il motivo, per il quale non si siano state ad oggi affisse le ca 200 numerazioni e non si sia provveduto alla posa dei cartelli indicanti il nome delle vie; un’opera semplice, con costi irrisori e che richiede poco tempo d’organizzazione ed esecuzione.
La Città ha sempre assicurato la stessa parità di trattamento tra i 21 quartiere; l’emergere di queste banali difficoltà, aumenta in alcuni cittadini, la sensazione di non essere giustamente considerati ed essere semplicemente abbandonati a se stessi.
In un momento così delicato, le fasce più anziane, sensibili e sole della popolazione sono maggiormente suscettibili; è fondamentale che anche la consegna della spesa o di un pasto caldo, non subiscano alcun intoppo. Una mancanza di queste condizioni potrebbe far degenerare in problematiche sociali ben più gravi.
La necessità di uno snellimento della burocrazia e l’attenzione capillare verso le esigenze dei quartieri periferici e delle fasce più delicate della popolazione, troppo spesso messe in secondo piano, assume ancora più significato.
La grande Lugano del futuro, in cui la qualità di vita è la priorità, deve, in brevissimo tempo, affrontare seriamente anche queste semplici e basilari questioni amministrative e pratiche.

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