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L'OSPITELodevole segreteria di Stato dell’economia SECO

21.02.21 - 16:09
Andrea Genola, artigiano Astano
TiPress - foto d'archivio
Lodevole segreteria di Stato dell’economia SECO
Andrea Genola, artigiano Astano

Sono uno dei meritevoli artigiani che ha potuto iscriversi, spendendo e pagando soldi propri, all’illegale albo artigiani LIA. Albo voluto “all’unanimità “dal CdS e dai parlamentari ticinesi con la scusa di salvare ad’esempio la mia secolare attività artigiana.

Sono uno di quegli “imprenditori” che per il periodo lockdown, ha potuto e voluto pagare i propri stupendi dipendenti (anche gli interinali) al 100% con i propri soldi, non come lo Stato col denaro “pubblico” al 65% e non l’ottanta per cento come va cianciando.
Uno di quei titolari d’azienda che da generazioni pagano la disoccupazione non avendone diritto.
Uno della maggioranza, che ha dichiarato esattamente ed esclusivamente quello che ha perso nei lockdown che il CF ritiene (probabilmente paragonandolo al loro stipendi) tropo poco per essere degno di un rimborso.
Uno di quelli che produce il denaro “pubblico” che ora viene distribuito e regalato come pare e piace dal politico o ente pubblico di turno.

Intendiamoci, l’aiutare e il regalare è lodevole, ma lo è di più se lo si fa con i propri soldi. Comunque ora per mitigare le conseguenze disastrose delle decisioni del CF, è addirittura più che mai necessario aiutare, soprattutto perché il CF non rimborsa i danni arrecati. Le decisioni del CF hanno generato la più grande crisi socio economica dal dopoguerra ad oggi. Crisi creata dal Consiglio Federale con l’intento di contrastare una malattia che ha purtroppo ucciso 0,1% della popolazione, come in Svezia, in maggioranza ultra ottantenni con almeno una patologia. 

Se questo agire sia rispettoso dell’art. 5 della Costituzione un giorno magari lo stabiliranno i tribunali, la storia sicuramente. Detto questo mi rivolgo a voi perché, per quelli come me, è importante sapere.

1º Visto che ora sembra essere legale regalare solo ad alcune attività commerciali soldi “pubblici”. Magri ora agli artigiani svizzeri verranno almeno restituiti i loro soldi pagati per l’iscrizione all’illegale albo LIA? Tra l’altro, la restituzione è già stata votata dal parlamento ticinese e da me sollecitata all’inizio del primo lockdown. Insomma ci pensate voi a farci ridare i nostri soldi prima che li regalino ad altri? O dobbiamo spendere noi in avvocati più dei rimborsi che ci sono dovuti?
2º Vi chiedo se gli aiuti e i regali, con soldi del contribuente solo a parte dell’economia siano rispettosi della legislazione? Ad esempio di quella contro la concorrenza sleale? Insomma vorrei sapere se siamo ancora in uno Stato di diritto, si o no?

Mi necessità una risposta perché essendo un’artigiano come gli altri, che deve contrastare la concorrenza lavorando sempre meglio a prezzi sempre più bassi.
Uno di quelli che deve ogni giorno conquistare i clienti tra chi il CF sta mandando in miseria, come i ristoratori, i commercianti, gli artisti, i titolari di attività legate alla salute, al turismo, alla cultura eccetera.
Uno come loro, che solo se produce qualcosa riceve lo stipendio e può continuare a distribuire salari, generando il denaro “pubblico” necessario anche alla sanità, che ora viene regalato e/o distribuito solo ad alcuni.

Quelli come me devono sapere, per poter continuare a lavorare, sempre che gli sia concesso, perché la libertà economica in Svizzera non è al momento più un diritto. Se è sensato continuare a pagare tutti e tutto correttamente, come si fa in uno Stato di diritto. Oppure come probabilmente in Burundi, è meglio foraggiare il “santo” di turno in paradiso meglio se in parlamento, applaudendolo o meglio ancora leccandolo, con la speranza nella sua magnanimità e carità.

Grazie del tempo, anche da me pagato, che avrete la cortesia di dedicare alla risposta. Risposta non solo necessaria ma dovuta. Perché se per il CF il popolo svizzero non è degno di ricevere il rimborso dei danni che gli ha causato, ma solo la carità e discriminati regali. Resta comunque indegno non restituirgli almeno il maltolto con leggi incostituzionali come la LIA, o peggio con ordinanze sproporzionate allo scopo (Art. 5 Costituzione Svizzera).

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