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L'OSPITEBoicottiamo l’esercito untore!

11.02.21 - 16:46
Gioventù Comunista
tipress (Archivio)
Boicottiamo l’esercito untore!
Gioventù Comunista

La Gioventù Comunista (GC) prende atto con disappunto della positività al nuovo coronavirus di un’intera sezione di sanitari nell’ambito della scuola reclute. Non è la prima volta che tra i ranghi dell’esercito si diffonde inutilmente il virus, infatti, già nel corso della prima ondata abbiamo assistito a centinaia di contagi in seno alle forze armate.

Secondo il Consiglio Federale, l’esercito dovrebbe essere di sostegno alla popolazione, che al momento segue diligentemente le regole rimanendo a casa, mentre chi dovrebbe aiutarla favorisce la circolazione del virus. Ovviamente non ci riferiamo alle reclute, che contraggono il virus non per leggerezza, ma piuttosto perché i graduati non garantiscono sufficienti condizioni sanitarie, sabotando così lo sforzo della popolazione e delle autorità mediche. Nell’ambito professionale un datore di lavoro irresponsabile che si comporta allo stesso modo viene sanzionato, ma non vale altrettanto per i militari graduati, che continuano a mettere a rischio direttamente i giovani militi, e indirettamente la popolazione tutta. La GC rivendica quindi con forza l’introduzione di sanzioni nei confronti degli ufficiali che agiscono in questo modo.

Nel caso specifico riportato dalla stampa, confermato alla GC anche da altre testimonianze, tutte le reclute (di cui il 90% positive) sono state rimandate a casa dal comandante della scuola reclute, il che ha comportato l’obbligo di quarantena per le loro famiglie. Alla luce di questo dato è incomprensibile come personaggi così sconsiderati siano posti al sostegno della tutela della salute pubblica. Questo non è sostegno, è sabotaggio!

Davanti a queste situazioni vediamo anche come l’esercito di milizia non sia un’organizzazione efficiente, ma si tratta di giovani sotto il controllo di ufficiali che giocano alla guerra con la loro salute e quella delle loro famiglie. A questo proposito la GC da anni rivendica l’abolizione dell’obbligo di leva.

In questo quadro di fatti e considerazioni è inammissibile affidarsi ancora ad una struttura inadeguata come l’esercito, che non si pone problemi nel mettere a repentaglio la salute dei propri militi e delle relative famiglie. Occorre quindi che i giovani soggetti all’obbligo di leva e le loro famiglie prendano coscienza della situazione e, facendo valere i propri diritti sanciti dalla costituzione, interrompano l’addestramento militare e passino al Servizio Civile, che ha dimostrato in questi mesi saper portare un sostegno più efficiente nelle strutture ospedaliere e per anziani.

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