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L'OSPITEDobbiamo tornare a toccarci

20.12.20 - 08:31
Daniele Dell’Agnola, Consigliere comunale PLR di Biasca, Autore, docente SUPSI, Presidente del Circolo cultura Biasca.
Daniele Dell’Agnola
Dobbiamo tornare a toccarci
Daniele Dell’Agnola, Consigliere comunale PLR di Biasca, Autore, docente SUPSI, Presidente del Circolo cultura Biasca.

BIASCA - Nel mese di giugno del 2019, in una mozione, diversi consiglieri comunali di Biasca hanno invitato il Municipio a riflettere sulla realizzazione di importanti opere pubbliche previste nei prossimi anni (la nuova scuola, la casa per gli anziani, la sala concerto attualmente in costruzione) per capire come progettare i contenuti culturali, educativi e aggregativi che costituiranno l’identità di questi nuovi spazi. 

Nei prossimi anni vedremo nascere, alla Bosciorina, un edificio che ospiterà degli anziani: mi piace l’idea che queste persone potranno aprire gli occhi e osservare dei bambini impegnati a crescere dentro la scuola, lì vicina. Ci sarà vita. Tra le due opere potrebbe collocarsi uno spazio di senso, di aggregazione, di cultura, un’impronta fondamentale senza la quale una scuola non può esistere: la biblioteca. In una biblioteca troviamo le storie, la matematica, la musica e la storia, la terra e il teatro, l’arte e le parole, il corpo, l’assemblea delle stelle, gli alberi e il cinema, i pensieri condivisi e Gianni Rodari: sono i concimi di un mondo possibile. Utopia?

Torniamo alle cose che sappiamo: nelle Tre Valli, in parte abbandonate dai grandi progetti (Officine FFS, museo di storia naturale), in un’epoca di paure e di crisi gravissima, dobbiamo riuscire a progettare un luogo in cui la relazione tra le generazioni trovi voce. Dove ci sono i bambini, si incontrano le famiglie, che possono offrire lo sguardo ai nonni, ai bisnonni. Dobbiamo tornare a toccarci. Non è utopia. È l’essenziale. Per questo motivo i progetti della Biasca di domani sono così importanti.

A Biasca possiamo tener conto della presenza della Bibliomedia, Fondazione che ha sede a Losanna, Soletta, e Biasca, con una ricchezza di cui spesso non ci rendiamo conto. I prefabbricati dove si trova attualmente saranno abbattuti, proprio in un posto in cui sorgeranno la nuova scuola e la casa anziani. È l’occasione per rinascere. Spero che questa volta la politica cantonale faccia la sua parte.

Oltre a questo sguardo sul futuro, che deve essere sorretto da concretezza, a Biasca si chiede, proprio nella mozione, di definire un’identità per la nuova sala concerto che si sta costruendo accanto alla Casa Cavalier Pellanda. Credo sia indispensabile coinvolgere istituzioni in grado di utilizzare una sala che si prevede performante dal punto di vista acustico. Si tratta di un ambiente che potrebbe accogliere letture sceniche, produzioni musicali o in ambito del parlato, concerti magari in collaborazione con RSI.

Nel frattempo l’esecutivo ha risposto favorevolmente alla mozione e una commissione speciale del consiglio comunale ha elaborato un rapporto nel quale si chiede al legislativo di accettarla, nella prossima seduta di lunedì 21 dicembre 2020. 

C’è davvero tanto da fare.

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