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L'OSPITEAgorafobia – La paura del v(u)oto?

01.12.20 - 07:37
Comitato e Gruppo territorio e ambiente, PS Locarno
tipress (archivio)
Agorafobia – La paura del v(u)oto?
Comitato e Gruppo territorio e ambiente, PS Locarno

LOCARNO - Qualche giorno fa la Società Commercianti Industriali e Artigiani del Locarnese (SCIA) ha inoltrato una richiesta al Municipio di Locarno per permettere alle auto di parcheggiare in Piazza Grande. Non è una novità! Negli ultimi anni sono state presentate infatti due mozioni al riguardo: prima dal consigliere comunale Mauro Belgeri, poi ritirata, e successivamente dall’altro consigliere comunale Alberto Akai. Entrambe hanno ricevuto un preavviso negativo dal Municipio, poiché una reintroduzione dei parcheggi in Piazza Grande, essendo in contrasto con la licenza edilizia dell’autosilo di Piazza Castello, disattenderebbe l’accordo stabilito con il Cantone che nel 2007 ha portato all’eliminazione del traffico veicolare dalla Piazza. Sarebbero inoltre in contrasto con il Piano regolatore particolareggiato che il Consiglio di Stato dovrebbe approvare prossimamente. Di recente il tema è stato nuovamente trattato in Consiglio Comunale dove si è approvato lo stanziamento di un credito di 310’000 franchi per la realizzazione di un concorso di progettazione, tutt’ora in corso, che mira alla sistemazione degli spazi pubblici del centro urbano compresa Piazza Grande.

Comprendiamo la richiesta dei commercianti, anche loro confrontati con le crescenti difficoltà dovute alla pandemia. A preoccuparci è però la risposta, seppur informale, del Sindaco Alain Scherrer e del Vicesindaco Paolo Caroni, che non tiene in considerazione le argomentazioni citate precedentemente. Se al primo preoccupa unicamente l’inconciliabilità dei parcheggi con le decorazioni natalizie, il secondo sposa addirittura la tesi della SCIA, il cui fratello ne è il presidente, non astenendosi da quello che pare un evidente conflitto di interessi.

Si potrebbe pensare che un certo tipo di politica abbia paura del “vuoto” della piazza. Disturbo che in psicologia è conosciuto come agorafobia. Ma si tratta davvero di ciò? Oppure, vista l’imminenza delle elezioni, è piuttosto una paura del “voto”?

Infatti, sebbene si tratti di spazi aperti, le piazze non sono spazi vuoti: gli edifici, l’arredo urbano e la pavimentazione sono tutti componenti di un unico elemento architettonico la cui funzione è essere un luogo aggregativo all’aperto, il cui contenuto intrinseco sono le persone. È dunque ora di smettere di cercare di riempire questo presunto vuoto ma attuare misure concrete per la rivitalizzazione del centro, ad esempio favorendo il trasporto pubblico da e verso la Piazza, incentivando il piccolo commercio di qualità e l’imprenditoria creativa e sostenendo ristoranti e bar con terrazze che puntino sulla qualità e sull’uso ragionato degli spazi pubblici. Consentire il parcheggio gratuito nell’autosilo di Largo Zorzi o durante alcuni giorni l’anno come richiesto dalla SCIA o con dei “gettoni” che gli esercenti consegnerebbero all’utenza, potrebbe essere una delle misure integrative a sostegno sia dei commerci, sia delle altre categorie professionali.

Bisogna inoltre ricordare che Piazza Grande è uno degli spazi più importanti per la Città e per l’intera regione, sia a livello turistico che storico e culturale. Essa necessita pertanto il rispetto che merita: Piazza Grande è un bene di tutti e non di pochi e come tale va protetto e preservato.

Nel 2007, all’indomani della decisione sulla pedonalizzazione della Piazza, sia il Municipio che i giornali parlarono di “decisione storica ed epocale”. Nel 2020 confidiamo nel buonsenso del Municipio, affinché tuteli il tesoro che Piazza Grande rappresenta e che non si debba parlare di decisione “anacronistica”, così come definita nel preavviso municipale alla mozione Akai, e di “errore storico ed epocale”.

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