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L'OSPITEUn primato da respingere

14.11.20 - 14:28
Rocco Canevascini, Giovani UDC
Rocco Canevascini
Un primato da respingere
Rocco Canevascini, Giovani UDC

BELLINZONA - L’iniziativa popolare per imprese responsabili in votazione il prossimo 29 novembre, è a dir poco esagerata: non a caso Consiglio Federale e Parlamento invitano a respingere la stessa. L’iniziativa chiede di rendere ancor più responsabili le imprese svizzere attive all’estero, come pure i loro fornitori economicamente dipendenti.

Ma dove sta la differenza tra la responsabilità attuale e quella voluta dall’iniziativa in votazione? In breve: ad oggi, le imprese e le multinazionali con il centro d’attività principale, la sede o l’amministrazione centrale su suolo elvetico e che hanno delle filiali all’estero devono sottostare alle norme e alle leggi della nazione in cui producono. L’iniziativa pretende invece che la Costituzione Svizzera venga rispettata anche dalle suddette filiali estere. Ciò sarebbe un assurdo primato a livello mondiale: quali saranno mai i motivi per cui nessun’altra nazione ha mai deciso di adottare questa legge? Molto semplicemente, queste povere imprese si ritroverebbero a dover rispettare sia il diritto del paese ospitante come pure quello svizzero, risultando pertanto penalizzate sul piano operativo e anche su quello produttivo.

Noi vogliamo respingere questa iniziativa poiché i problemi che dovranno fronteggiare le filiali estere di imprese svizzere sono troppo svantaggiosi dal punto di vista economico. Per esempio, le altre imprese che producono nello stesso paese estero (che però non sono legate in alcun modo alla Svizzera), avranno più margine di manovra per quanto riguarda i dipendenti, i clienti, l’approvvigionamento ecc. È quindi chiaro che dal punto di vista concorrenziale le nostre imprese sarebbero penalizzate. E quali sarebbero le conseguenze? Evidentemente è logico pensare che le imprese e multinazionali che hanno il loro centro d’attività principale, la sede o l’amministrazione in Svizzera si sposterebbero in un altro paese, così da non dover sottostare a questa nuova e pesante legge limitatoria. Tutti noi sappiamo bene quanto la presenza delle multinazionali e imprese sul territorio svizzero siano importanti per il benessere della nostra economia nazionale. Infatti, esse danno lavoro a molti cittadini e cittadine svizzeri/-e, come pure a una miriade di piccole-medie imprese con cui collaborano. Se questa iniziativa venisse accettata, si andrebbe incontro non solo alla delocalizzazione di queste imprese, bensì anche alla perdita di molti posti di lavoro su territorio svizzero. Inoltre, non ci sarebbero più entrate fiscali riguardanti queste multinazionali e ciò porterebbe a un ulteriore impoverimento della nostra Nazione.

D’altro canto, se l’iniziativa venisse respinta entrerebbe in vigore il controprogetto indiretto (sotto forma di legge e non di articolo della Costituzione federale), il quale prevede che le multinazionali e le imprese svizzere con delle filiali all’estero debbano render conto alla Confederazione una volta all’anno sulla loro politica interna in materia di diritti umani.

Stiamo vivendo un momento difficile e di insicurezza a causa del famigerato “Covid-19”. Vogliamo peggiorare ancor più la situazione lavorativa dei cittadini svizzeri e mettere a repentaglio molti posti di lavoro? Io no, e per questo vi invito a respingere l’iniziativa in votazione il 29 novembre 2020 denominata “per imprese responsabili”.

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