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L'OSPITEVoglia di verde e di orti condivisi in città, si può

11.09.20 - 17:28
Luca Campana
Keystone
Voglia di verde e di orti condivisi in città, si può
Luca Campana

Forse parzialmente merito del lockdown e anche del nostro contributo al nuovo progetto del laboratorio sociale in quel di Pregassona, che ora vedo il verde come una opportunità per il cittadino e buona qualità di vita per tutti.

I giardini e gli orti condivisi dal mio punto di vista vedono protagonista tutta la comunità perché essi stessi sono realizzati e gestiti dai cittadini per rendere più vivibile il quartiere e rappresentano un metodo innovativo di recupero e gestione di aree pubbliche degradate e abbandonate, ma non solo, infatti si può accostare il moderno e i nuovi palazzi con un bel verde armonico che dia serenità anche e solo a chi guarda fuori dalle finestre d'ufficio. Si può cambiare paradigma nella pianificazione urbana in una grossa città e prevedere più spazi verdi? Sicuramente, sì.

Un esempio viene da un lontano centro urbano ben più popoloso e complicato; quello della città di Singapore nel sud della Malesia, una delle città con reddito pro capite più alte al mondo che convive con una copertura arborea intorno al 30%, gli abitanti di questa città hanno capito da tempo che la vita frenetica urbana e la modernità non sono in antitesi con la bioedilizia e l'oasi verde; Singapore infatti è considerata a giusta ragione la città più green dell'asia e da ciò ne trae molti benefici.

Altre città anche in Europa mostrano interesse in tal senso, da noi le persone sono sempre più interessate. In un mondo che va sempre di fretta e dove la gente è sempre più stressata giardini e orti privati rappresentano una manna.

Oggi giorno quelli privati sono diventati un bene di lusso nel mondo immobiliare e non tutti ovviamente posso beneficiarne, la disposizione di nuovi spazi all'aperto sono benvenuti, che la città e il Cantone si adoperino (con le associazioni) a prevederne sempre di più sul proprio territorio.

Da noi, orti, parchi, percorsi naturali sensoriali sono presenti a scaglioni e in diversi quartieri, quello che manca è un concetto che riesca ad amalgamare strutture ed edifici nuovi con i parchi già esistenti, il che rende il tutto oggi un poco discontinuo. -Il verde per i Giovani al posto di alcool ed eccessi-

Spesso i giovani dicono di annoiarsi e di non avere stimoli, chissà mai che si potrebbe in un immediato futuro diffondere nuovi interessi per i giovani e a motivarli a passare un tempo maggiore all'aria aperta, di condividere lo spazio con coetanei e adulti, per vivere quindi anche i momenti di convivialità nella massima sicurezza di uno spazio pubblico, raccogliendo magari i frutti della terra.

Un esempio nostrano è il progetto purtroppo ancora su carta degli "orti condivisi di via Industria" a Pregassona, uno spazio che verrà adibito a disposizione delle persone che vogliono cimentarsi con il verde e raccogliere i propri prodotti della terra, ci immaginiamo già ora la fila per accaparrarsi quella che può diventare un ottimo hobby e una stupenda opportunità di evasione, anche se per poco, dai problemi della quotidianità.

Quindi, perché rinunciare a qualche ora di quiete tra piante e fiori, in un giardino a disposizione della collettività? Ben vengano nuovi modi d'intendere la città e iniziative che permettono di condividere meravigliosi spazi all'aperto.

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