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L'OSPITESì al decreto federale concernente l'acquisto dei nuovi aerei da combattimento

17.08.20 - 09:11
AITI, Associazione Industrie Ticinesi
Tipress
Sì al decreto federale concernente l'acquisto dei nuovi aerei da combattimento
AITI, Associazione Industrie Ticinesi

La popolazione elvetica si è più volte espressa a sostegno dell’esercito svizzero. Occorre pertanto dotare quest’ultimo di tutti i mezzi necessari a realizzare la politica di sicurezza della Confederazione e proteggere la popolazione. Le minacce sono aumentate negli ultimi anni e si sono diversificate, mentre la sicurezza dello spazio aereo elvetico deve continuare a essere garantita in maniera indipendente. AITI sostiene pertanto il decreto federale concernente l’acquisto di nuovi aerei da combattimento e invita la popolazione a votare SÌ.

Gli attuali mezzi di protezione dello spazio aereo svizzero devono essere sostituiti. Nel 2030, gli aerei da combattimento F/A-18 raggiungeranno la fine del periodo di utilizzazione. E i F-5 Tiger, ancora in servizio, sono operativi per il servizio di polizia aerea unicamente durante il giorno e in caso di buona visibilità.
Al più tardi all'inizio del 2021, il Consiglio federale deciderà quale aereo acquistare. A partire dal 2025, i primi modelli dovrebbero sfrecciare nei cieli svizzeri ed entro il 2030 la flotta dovrebbe essere al completo. Gli F/A-18 e i Tiger verrebbero smantellati gradualmente. Si tratta certamente di una spesa importante, circa 6 miliardi di franchi, con la quale però sarà possibile acquistare 30 nuovi jet, che verranno utilizzati per diversi decenni.

Le aziende estere che riceveranno commesse nell’ambito dell’acquisto dei nuovi aerei da combattimento dovranno compensare il 60% del valore contrattuale mediante l’assegnazione di commesse in Svizzera: il 20% sotto forma di lavori offset diretti e il 40% sotto forma di lavori offset indiretti nel settore della base tecnologica e industriale svizzera rilevante in materia di sicurezza.
Inoltre, tutte le principali regioni del Paese beneficeranno degli affari di compensazione: il 65% per la Svizzera tedesca, il 30% per quella francese e il 5% per la Svizzera italiana.
Le aziende del cantone Ticino coinvolte riceveranno commesse per circa 150 – 200 milioni di franchi.
Si tratta di commesse importanti tanto da un punto di vista congiunturale, in una fase estremamente difficile, quanto dal punto di vista tecnologico e dell’innovazione. Le aziende infatti potranno sviluppare nuovi prodotti e processi produttivi e rafforzeranno la propria competitività, riuscendo a garantire maggiormente i posti di lavoro in Ticino.

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