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L'OSPITEScuola: riapertura sì, ma con quali modalità?

02.05.20 - 10:38
Sinue Bernasconi, Mendrisio
Sinue Bernasconi
Scuola: riapertura sì, ma con quali modalità?
Sinue Bernasconi, Mendrisio

Pur condividendo in toto la necessità e l’utilità di ripartire, con tutte le precauzioni del caso, sono tuttavia rimasto perplesso circa la libertà conferita ai Comuni, rispettivamente alle direzioni scolastiche, di optare per l’apertura a giorni alterni o con cambio a mezza giornata. Non sono medico, né tanto meno infettivologo, ma ho letto davvero tanta letteratura scientifica su COVID-19 e il virus che la provoca. La seconda opzione, quella delle mezze giornate alterne, comporta rischi e accorgimenti ben maggiori rispetto alle lezioni a giorni alterni (disinfezione delle superfici prima del cambio, arieggiamento aule, organizzazione personale di pulizia durante la pausa pranzo, ecc.). Questi accorgimenti si renderebbero necessari perché il virus rimane attivo
(i.e. potenzialmente infettivo) per ore nell’aria (bioaerosol) e addirittura per alcuni giorni sulle superfici. Lo dimostra, ad esempio, uno studio pubblicato di recente sul New England Journal of Medicine in cui si afferma: “Our results indicate that aerosol and fomite transmission of SARS-CoV-2 is plausible, since the virus can remain viable and infectious in aerosols for hours and on surfaces up to days” (van Doremalen et al., 2020, p. 3).

Lo stesso studio rileva l’emivita mediana del virus – parliamo chiaramente di SARS-CoV-2 – che qui riporto in ordine decrescente (N.B. l’emivita è il tempo necessario al dimezzamento della carica virale):

Plastica 6,81 ore;
Acciaio inossidabile 5,63 ore;
Cartone 3,46 ore;
Aerosol 1,09 ore;
Rame 0,77 ore.

Di studi come questo ve ne sono ormai a decine. Alla luce di quanto indicano ricerca e massimi esperti mi permetto quindi di suggerire caldamente la variante “giorni alterni”, nettamente preferibile all’opzione “mezze giornate alterne” sia per ragioni sanitarie, sia economico-organizzative.

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