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L'OSPITEUndici mesi di tristezza

09.12.19 - 16:54
Moreno Colombo
TiPress - foto d'archivio
Undici mesi di tristezza
Moreno Colombo

Quando, fin da molto giovane ho fatto la scelta di far parte del PLRT avevo preso questa decisione con la consapevolezza che fosse il partito più vicino alle mie idee a sostegno dell’economia e attento alle necessità dei più deboli, dei meno fortunati, ecc…

Inoltre ho sempre avuto una visione ambientalista (come dimostrato in occasione di alcune interrogazioni al Municipio di Mendrisio, ma anche la partecipazione al gruppo Ozono++), per quest’ultima mia sensibilità talvolta la convivenza all’interno del partito non è stata facile, ma ho sempre avuto spalle larghe.

Da quasi un quadriennio non sono più impegnato nella politica attiva ma, non per questo non la seguo, “quella rimane nel sangue”. O la si sente oppure, un mio consiglio, meglio stare a casa e non partecipare.

Chiaramente da gennaio a novembre 2019 mi sono arrabbiato spesso, perché ad ogni appuntamento i risultati sono stati sempre i medesimi: perdita di consensi e di seggi.

Dopo le ripetute batoste ho perfino letto alcuni commenti dei vertici del tipo forse bisognava ascoltare di più la gente. Ma questo è un aspetto che mi fa arrabbiare: finora, allora, cosa è stato fatto?

Allora come non dare ragione all’ex collega di Gran Consiglio Franco Celio nel suo ultimo scritto che indica una chiara visione ma anche, forse, “una pazza idea” per dirla con Patty Pravo, io penso che “l’errore più grande a cui l’uomo può credere mai è cercare lontano le cose che ha dentro di lui” come bene canta Michele Zarrillo.

“Il PLRT ha dimostrato a più riprese di non saper più mobilitare la propria base ma a monte di ciò vi sono anche alcune decisioni prese, quando calcisticamente, l’arbitro aveva già fischiato la fine dell’incontro.

Dopo il risultato di pareggio – nel senso che chi ha accettato l’ha fatto turandosi il naso - è arrivato il momento dei calci di rigore. Dal dischetto degli 11 metri – il risultato “ha congelato” le tifoserie - l’eliminazione delle due squadre, seppure storiche e blasonate!”

Allora che fare?

Spero vivamente che il PLRT sappia ritrovare al più presto la sua identità unita ad un pizzico di umiltà, altrimenti, nel giro di pochi anni (2 quadrienni al massimo), il consenso crollerà tra il 15 e il 16%. Erosione ed agonia sono soprattutto il risultato di posizioni nebulose e talvolta tardive, insomma difficilmente si capisce come si posizioni il partito.

Degli esempi?
Sull’aereoporto di Lugano?
Sul salario minimo?
Sul tema dei continui rincari delle casse malati?
Sull’accordo quadro con l’UE?
Sulla Libera circolazione non si deve cambiare nulla?
70'000 frontalieri che in gran parte attraversano quotidianamente il nostro territorio, una persona per auto ed invadono le nostre strade?
La qualità dell’aria?
A Bellinzona è stata avviata una petizione che vuole coprire l’autostrada per dare nuovo spazio verde alla città e quindi aveva ragione l’ex collega di Gran Consiglio Bordogna o l’ex Sindaco di Bissone Grosa che proponevano il transito dell’autostrada del nostro Mendrisiotto, parzialmente in galleria?
Immigrazione?
La rendita AVS è ancora sufficiente? Il settore pensionistico va rivisto?
La casa primaria deve essere ancora tassata e nuovamente inserita nel calcolo delle prestazioni complementari AVS/AI?

In futuro si dovranno fornire risposte chiare a temi sentiti dalla popolazione e non nasconderci sempre con risposte politiche lunghe, complesse e contenute in programmi che pochi cittadini hanno il tempo di leggere.

Se riusciremo ad essere più diretti, più comunicativi e sicuramente anche maggiormente tempestivi su temi di stretta attualità potremo, anche, invertire la rotta.

Questa è l’unica possibilità per evitare ogni quadriennio erosioni di simpatizzanti e di sostenitori; è un rischio da correre con la consapevolezza di non raccogliere l’unanimità su ogni tema ma almeno avremo la fierezza di dire come la pensiamo e non nasconderci dietro la posizione “politically correct” che non porta da nessuna parte se non all’appiattimento del pensiero.

La gente va ascoltata e osservata, magari anche rimanendo in silenzio e certamente servirà anche:
- più modestia,
- meno arroganza
- ma anche il piacere di concertare soluzioni immediate in favore di tutta la popolazione!

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