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L'OSPITEBellinzona, nessun accanimento terapeutico per Lugano Airport

05.12.19 - 09:07
Alessandro Robertini membro Comitato sezionale PS Bellinzona
Alessandro Robertini membro Co
Bellinzona, nessun accanimento terapeutico per Lugano Airport
Alessandro Robertini membro Comitato sezionale PS Bellinzona

È in atto in questi giorni la raccolta firme per il referendum sull'aumento della quota di partecipazione del Cantone nella Lugano Airport SA (LASA). Quota suddivisa in un credito di investimento di CHF 2’400'000.- per la seconda ricapitalizzazione della Lugano Airport SA, un credito di investimento di CHF 920'000.- per la copertura della quota parte delle perdite cumulate a bilancio di LASA previste a fine 2019 eccedenti l’attuale capitale azionario, e un credito annuo di CHF 520'000.- (CHF 2’600'000.- totali) a gestione corrente per la copertura della quota parte delle previste perdite di esercizio di LASA per il periodo 2020-2024, per un totale di CHF 5'920'000.-. Anche a Lugano è stato nel contempo lanciato il referendum comunale contro un analogo importo di oltre 5 milioni, che andrebbe ad aggiungersi a quello cantonale. Bellinzona, come secondo polo cantonale, ha un ruolo preponderante nella definizione di un sistema di mobilità volto al futuro in linea con le esigenze di efficienza e sostenibilità ambientale, e non può esimersi dal dibattito, soprattutto per quel che riguarda lo sperpero di fondi pubblici cantonali a favore di una struttura divenuta economicamente e socialmente insostenibile.

L'aeroporto di Lugano-Agno ha fatto il suo tempo e non può più essere considerato indispensabile né per l'economia locale tanto meno per il turismo. A fine 2020, con l'avvio operativo della galleria ferroviaria del Ceneri e l'introduzione di treni che ci porteranno direttamente a destinazione, Bellinzona si troverà a poco più un'ora e mezza dagli scali internazionali di Zurigo-Kloten e di Milano-Malpensa, che garantiscono ottimi collegamenti sulle tratte a media/lunga distanza. Lo stesso dicasi ovviamente per Lugano, attuale azionista di maggioranza. Se ci limitiamo alla Svizzera, tutti i principali poli, tranne forse Ginevra, sono già tuttora raggiungibili dal Ticino in modo efficiente, ecosostenibile e assolutamente concorrenziale con quanto potrebbe offrire l'aeroporto di Lugano-Agno. Prova ne è che la maggior parte dei voli a corta percorrenza da Lugano, che sono anche quelli con il maggior impatto ambientale, sono stati via via soppressi.

Ha ancora senso mantenere un struttura per raggiungere un'unica destinazione come Ginevra? La risposta è ovviamente No. Tutto ciò senza dimenticare che l'aeroporto si trova in una zona densamente abitata e al contempo montagnosa, costringendo i piloti a traiettorie di avvicinamento non convenzionali, con un marcato impatto sulla popolazione indigena e un fattore di rischio maggiore rispetto ad un qualsiasi aeroporto sito in pianura.

Non ci si accanisca dunque nel voler mantenere una struttura divenuta ormai inutile e obsoleta da un punto di vista geografico e anche Bellinzona, come secondo polo cantonale, faccia la sua parte a sostegno del referendum contro la partecipazione del Cantone nella Lugano Airport SA.

 

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