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L'OSPITEAlimentazione tra i giovani

09.10.19 - 16:30
Davide Piatti, Giovani UDC
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Alimentazione tra i giovani
Davide Piatti, Giovani UDC

I giovani cercano un pasto da consumare velocemente, che costi relativamente poco e che si trovi nei pressi della scuola o del luogo in cui lavorano. L’offerta che rispetti questi criteri purtroppo non contiene sempre un pasto equilibrato e sano, favorendo cibi fritti, pizze, panini, merendine e kebab.

Se da un lato gli studenti e gli apprendisti non trovano un pasto sano, equilibrato e a buon mercato da consumare in pausa pranzo, dall’altro i genitori, sempre più spesso, non impartiscono nemmeno una sufficiente educazione alimentare. Secondo un monitoraggio federale di Promozione Salute, un terzo dei bambini di genitori che non hanno proseguito gli studi post-obbligatori sono in sovrappeso.

Un bambino in sovrappeso che non viene corretto entro la fase post adolescenziale ha molte probabilità di diventare un adulto obeso, soffrendo di malattie come il diabete e disturbi cardiovascolari. Inoltre potrebbe anche accusare un disagio psicologico vivendo in un clima di emarginazione.

Per curare questo fenomeno (che oggi nei vari livelli scolastici colpisce il 16.7% dei bambini) bisognerebbe cambiare la visione dell’alimentazione, che andrebbe intesa come mezzo con cui fornire energia al nostro corpo per far fronte al fabbisogno nutrizionale giornaliero, e non esclusivamente come una ricerca di gusti e sapori forti per il palato, da appagare con cibo “spazzatura”. A questo scopo ritengo che la scuola possa sicuramente dare un forte contributo, sia mettendo a disposizione delle mense che possano ospitare gran parte degli alunni, sia insegnando ai giovani studenti, tramite un percorso didattico, le linee guida per una corretta igiene alimentare e per un corretto stile di vita. Questo investimento darà i suoi frutti quando i giovani formati oggi saranno i genitori di domani.

Se confrontiamo il monitoraggio federale 2018, dal quale risulta che un bambino su sei è sovrappeso o obeso, con i dati registrati nel 2010, in cui addirittura un soggetto su cinque era obeso o in sovrappeso, possiamo constatare un miglioramento. Tuttavia ritengo che debba essere fatta non solo maggiore prevenzione e informazione tra i bambini che attraversano la fase adolescenziale, dove le percentuali di sovrappeso e obesità purtroppo sono stabili, bensì anche maggiore incentivo alla pratica dello sport. Oggi purtroppo solo il 14.5% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni pratica l’attività fisica raccomandata.

Come soluzione per fermare il trend di crescita dell’obesità infantile legata alla cattiva alimentazione inviterei anche le famiglie a passare più tempo con i propri figli, coinvolgendoli nella pratica di qualsiasi tipo di attività fisica all’aperto, tenendoli lontani da attività sedentarie.

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