Natalia Ferrara, deputata PLR al Gran Consiglio e candidata al Consiglio nazionale
Lorenzo Quadri, negli scorsi giorni, ha definito il Partito liberale radicale “immigrazionista come il PSS". Il Consigliere Nazionale leghista se la prende con il PLR e lo definisce, anzi, ci definisce “spalancatori di frontiere dell’ex partitone”. Tanta collera antiliberale da dove viene? Forse dalle recenti domande poste da alcuni deputati PLR al Dipartimento del Consigliere di Stato leghista Norman Gobbi sul rilascio di permessi a cittadini stranieri? Mi pare ancora legittimo formulare interrogativi, o sbaglio? In ogni caso, è più facile gesticolare contro i liberali che confrontarsi con alcuni fatti in casa propria. Eccone un riassunto (non esaustivo) ma che rende l’idea:
Smettiamola perciò di avere paura dei tanti Salvini nostrani, iniziamo a rispondere pane al pane e vino al vino, cominciamo a raccontare i fatti per quello che sono. Senza compiacimenti, neppure verso noi stessi. Nessun tema è tabù; off-limits devono essere solo i metodi illiberali. Abbiamo bisogno di rimedi, non di miraggi e men che meno di invettive. Forse finalmente ho capito perché Quadri insiste su Il Mattino storpiando il mio cognome e irridendo le mie origini italiane: non ha altro a cui attaccarsi: nessun Consiglio di amministrazione, nessun potenziale conflitto di interessi, nessun cumulo di cariche e nessuno che possa tirarmi la giacca. Lavoro cercando alleati, non nemici, compromessi e non barricate. Senza verità in tasca ma libera. E lei, signor Quadri, dove sono le sue soluzioni? Se bastasse dire “fermate il mondo voglio scendere”… ma non funziona così! Io per mestiere difendo concretamente e fermamente i lavoratori del settore bancario, e se le ticinesi e i ticinesi lo vorranno difenderò anche i loro interessi a Berna. Procedo per la mia strada ma non tiro dritto quando chi come Quadri si permette di ripetere senza sosta che il nostro è uno “sfigatissimo Cantone” ma non contribuisce a migliorarlo. Anzi, lo rende più rancoroso, non più prospero. Non lo protegge, lo illude. Vogliamo allora dire basta? Non per gli uni o per gli altri, per il nostro Ticino.