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L'OSPITEDopo il "Boris-pensiero": riflessioni su politica e poltrone

04.09.19 - 12:00
Lega di Monteceneri
Tipress (archivio)
Dopo il "Boris-pensiero": riflessioni su politica e poltrone
Lega di Monteceneri

E’ opinione comune e condivisibile che Boris Bignasca abbia mostrato un coraggio leonino ad aver esternato nelle scorse settimane pesanti considerazioni sul malandazzo della Lega dei Ticinesi pubblicando pensieri comuni a molti ma mai espressi se non in privato e con un residuo senso di colpa. Il Boris- pensiero, pur stimando le intenzioni del figlio del Nano, non può però essere condiviso da coloro che grazie all’età anagrafica hanno potuto vivere la Lega dei Ticinesi dalla sua nascita: a chi negli anni ’90 si interessava già di politica risulta evidente che le preoccupazioni di Boris contengono, per fortuna, un sostanziale vizio di forma legato ad un equivoco riguardo alla natura stessa della Lega.

La Lega dei Ticinesi è nata come Movimento e, da sempre priva della struttura classica dei Partiti tradizionali, non può essere nulla di diverso. Aveva un Leader fondatore, ideologo, trascinatore, compianto ed insostituibile, ma mai né allora né oggi un Presidente eletto per votazione, Vice- Presidenti e Commissioni varie. I popolarmente chiamati “Colonnelli”, quelli che si riuniscono in via Monte Boglia e rappresentano l’oggetto preferito degli strali di detrattori e non, sono semplicemente coloro che hanno raggiunto sotto la bandiera della Lega dei Ticinesi dei ruoli istituzionali importanti o che nella sensibilità collettiva rappresentano un punto di riferimento, ma sono ben lontani dai ruoli di comando generale di chi ha fatto carriera nei partiti classici. Non esistono tesseramenti, Assemblee, Delegati, Distretti, la Lega dei Ticinesi è costituita dalle singole Leghe dei Comuni piccoli e grandi, completamente autonome nelle scelte politiche: la Lega di Monteceneri ne è un esempio ma l’elenco è lungo.

Le singole leghe formano il corpo della Lega dei leghisti, di coloro che non fanno politica per sedere nei consigli di amministrazione, che non tengono per sé nemmeno il piccolo compenso della politica comunale, che sono a disposizione per il bene della popolazione e del territorio, presenti e vigili. Il vizio nel pensiero di Boris è di generalizzare comportamenti che sono invece del tutto estranei alla maggioranza. La Lega attuale non sarebbe piaciuta al Nano? Alcuni comportamenti di alcuni sarebbero stati bastonati, non la Lega nel suo corpo articolato. I leghisti hanno ben presente il modo di agire del Nano mai pubblicizzato, il Nano che per le persone bisognose metteva mano al portafoglio e che prima di prendere posizione si chiedeva : “ ma al Popolo, che vantaggio porta?” La Lega ha rappresentato e rappresenta la rottura con la politica delle grandi famiglie e dei favoritismi e noi, che siamo a migliaia, autonomi ed entusiasti, abbiamo fatte nostre con orgoglio le linee guida di un uomo che ha messo la sua genialità alservizio della gente. E non le tradiremo mai.

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