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L'OSPITEIl plurilinguismo svizzero mette a dura prova l’UDC

22.08.19 - 17:33
Sergio Roic, scrittore
Tipress (archivio)
Il plurilinguismo svizzero mette a dura prova l’UDC
Sergio Roic, scrittore

Naturalmente, nessuno pretende dai politici, neanche da quelli svizzeri, una perfetta conoscenza delle lingue, figuriamoci di quelle nazionali. E anche un partito patriottico come l’UDC scivola sulle plurime parlate che ci contraddistinguono da secoli ormai.

Come non sorridere, infatti, delle odierne dichiarazioni dell’esponente UDC ticinese Marco Chiesa che, a proposito delle poco simpatiche mele propagandistiche che hanno sollevato un polverone in patria, tuona “In verità non sono vermi, ma bruchi” a proposito degli animaletti-partiti che fuoriescono dalla mela rossocrociata.

In Romandia, regione che forse non è del tutto sconosciuta a Chiesa, e in francese, lingua che pure Chiesa si presume adoperi a volte, in Romandia, dicevamo, lo stesso identico slogan politico con la mela recita “Des vers pour notre pomme? Non merci”. Chi ha ragione, allora: l’italofono Chiesa o i vermi romandi?

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