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L'OSPITEUn sì convinto ai semafori sul Piano

06.05.19 - 16:37
PLR Locarno
Ti Press (archivio)
Un sì convinto ai semafori sul Piano
PLR Locarno

Sì, assolutamente sì, alla posa dei semafori intelligenti sulla tratta Quartino – Cadenazzo e alle relative misure di fluidificazione del traffico”. È questa l’opinione della Sezione PLR di Locarno a proposito della votazione del prossimo 19 maggio.

Contro la decisione del Gran Consiglio di stanziare un credito di 3,3 milioni di franchi è stato lanciato con successo un referendum il cui scopo sarebbe quello di evitare uno spreco di denaro concentrandosi sul nuovo progetto di collegamento A2-A13 e attendendo, per eventuali misure, gli effetti dell’apertura della galleria ferroviaria del Ceneri che ridurrà sensibilmente i tempi di percorrenza sulla tratta Locarno-Lugano.

Si rammenta innanzitutto che il progetto non prevede solo l’eliminazione di tre rotonde, ma anche diversi altri accorgimenti che favoriranno la fluidità del traffico. L’obiezione secondo la quale i semafori rallenterebbero ulteriormente il traffico non poggia su alcuna base scientifica, mentre invece la loro efficacia è stata confermata dagli studi d’ingegneria del traffico che si sono occupati del progetto, condiviso anche dalla Commissione intercomunale dei trasporti (CIT). In effetti si tratterà di un’onda verde modulabile che fluidificherà il traffico sull’asse principale consentendo una riduzione del tempo di percorrenza nei momenti più critici fino al 30-50 % del tempo attuale. Sono inoltre previste misure collaterali a favore del trasporto pubblico su gomma.

Chi parla di spreco di denaro pubblico lo fa a torto: le rotonde da sostituire vennero costruite oltre vent’anni fa e forse allora erano giustificabili. Purtroppo oggi esse, anche a causa delle loro dimensioni inadeguate e del forte sviluppo insediativo sul Piano che ha aumentato i flussi secanti, impediscono un normale scorrimento del traffico. Pretendere poi di mettere in relazione la spesa di 3,3 milioni di franchi con il progetto di collegamento veloce non è corretto: l’auspicata galleria – per la quale il Cantone ha già stanziato 10 milioni di franchi per il progetto definitivo in attesa che la Confederazione proceda con il suo finanziamento – non diventerà realtà prima del 2030-2035 e intanto? Il collegamento ferroviario veloce verso Lugano è complementare e risolverà semmai solo parte del problema di mobilità, mentre per il traffico da e per Bellinzona cambierà poco. Senza dimenticare che il problema del traffico si risolverà solo sommando misure su più livelli che coinvolgano sia la mobilità pubblica che quella privata.

Stando al comitato referendario molte firme sarebbero state raccolte nel Locarnese. Alle persone è stata data una corretta informazione sul progetto? Non crediamo e spiace dover constatare che siano proprio esponenti politici locarnesi, con alla testa granconsiglieri pipidini e socialisti, a farsi promotori di un referendum che toglie ai Locarnesi la possibilità di vedere finalmente migliorata la viabilità sul piano con un intervento che poggia su basi scientifiche solide e che può a giusto titolo essere considerato un investimento preliminare (tutto sommato modesto) in attesa di trovare gli oltre 2 miliardi di franchi necessari per la costruzione della galleria che vedremo (forse) dopo il 2030. Gli sprechi sono altrove!

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