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L'OSPITESI all’iniziativa “Giù le mani dall’Officina”, NO alla RFFA!

06.05.19 - 10:45
I Verdi del Ticino e MPS-POP-Indipendenti
TiPress - foto d'archivio
SI all’iniziativa “Giù le mani dall’Officina”, NO alla RFFA!
I Verdi del Ticino e MPS-POP-Indipendenti

I gruppi in Gran Consiglio dei Verdi e della lista MPS-POP-Indipendenti invitano la popolazione ticinese a votare SI all’iniziativa “Giù le mani dall’Officina” e NO alla Riforma fiscale e del finanziamento AVS (RFFA) il prossimo 19 maggio.

L’iniziativa “Giù le mani dall’Officina” mira a garantire la continuità produttiva, industriale e sociale di uno stabilimento che ha segnato la storia di Bellinzona e del Ticino.

Questa iniziativa, la proposta che essa contiene, rappresenta l’unico strumento per opporsi alla politica delle FFS che di fatto vuole smantellare l’Officina, privando in questo modo il Cantone di oltre 300 pregiati posti di lavoro e di competenze ed esperienze professionali e tecnologiche.

L’iniziativa non solo vuole difendere questi posti di lavoro e la continuità produttiva dell’Officina, ma vuole anche opporsi a quella che appare sempre più chiaramente come una grossa speculazione immobiliare, nonché una soppressione (attraverso il progetto Castione) di importanti porzioni di terreno agricolo pregiato.

Per quel che riguarda la RFFA la nostra opposizione investe, prima di tutto, un modo di procedere che rappresenta un vero e proprio ricatto. Infatti l’accostamento di due temi completamente diversi impedisce agli elettori e alle elettrici di esprimere in modo chiaro il proprio punto di vista che potrebbe essere diverso sui due progetti.

Sempre dal punto di visto del rispetto dei principi democratici fondamentali, va ricordato che le proposte fiscali avanzate nella RFFA di fatto sono già state chiaramente respinte circa due anni fa da una netta maggioranza della popolazione svizzera.

La proposte fiscali contenute nella RFFA introducono, in sostituzione dell’abolizione degli statuti speciali cantonali, nuovi privilegi fiscali che non prevedono nessun criterio qualitativo per quanto riguarda l’occupazione o le retribuzioni dei dipendenti.

Nel nostro cantone ci sono imprese “innovative” che registrano molti brevetti, ma pagano salari da fame (anche meno di 3'000 franchi lordi). Basti pensare, ad esempio, a imprese come Swatch che, inoltre, consumano territorio con grandi capannoni che generano inquinamento e traffico. Queste imprese verranno premiate dalla RFFA con sostanziosi sgravi: una cosa inaccettabile.

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