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L'OSPITEManteniamo l'attrattività elvetica

06.05.19 - 08:46
Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti)
TiPress - foto d'archivio
Manteniamo l'attrattività elvetica
Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti)

Due punti in più per il nostro Paese. Con questa chiara affermazione il comitato interpartitico favorevole al progetto AVS-riforma fiscale, al quale ha aderito anche la Cc-Ti, si è presentato lo scorso 9 aprile.

Il pacchetto proposto fornisce una soluzione equilibrata e pragmatica a due questioni urgenti per il nostro Paese: il problema degli statuti fiscali speciali e il rafforzamento dell’AVS. La parte fiscale del progetto prevede un aggiornamento del sistema d’imposizione delle imprese. Da un lato, si andrà ad abolire gli statuti fiscali speciali - di cui hanno beneficiato fino ad oggi determinate categorie di aziende e che non sono più ammessi a livello internazionale – dall’altro, si osserverà una riduzione della tassazione per le PMI ticinesi. Questo porterà ad un riequilibrio della fiscalità delle aziende che verranno quindi tassate tutte allo stesso modo.

Quelle aziende internazionali che attualmente beneficiano di tassi d’imposizione agevolati pagheranno più imposte, ma sono comunque favorevoli alla riforma perché se la Svizzera non dovesse abolire gli statuti speciali rischierebbe di essere inserita in liste nere e questo sarebbe nefasto per il loro operato. L’aumento dell’onere per le società a statuto speciale sarà sopportabile e la loro situazione fiscale sarà sicura e riconosciuta a livello internazionale.

Inoltre, le nuove aliquote fiscali (decise dai Cantoni) rimarranno interessanti nel confronto internazionale, favoriranno le aziende a tassazione ordinaria e quindi prevalentemente le PMI ticinesi che vedranno le loro imposte diminuire. La riforma permetterà pertanto di rafforzare le condizioni quadro elvetiche e l'attrattività della Svizzera sul piano internazionale.

Parallelamente è previsto un importante consolidamento dell’AVS, principale pilastro della nostra previdenza sociale, nell’attesa di una riforma strutturale comunque necessaria. Si tratta quindi di un compromesso equilibrato che consentirà di affrontare due questioni urgenti sulle quali il nostro Paese non può più permettersi di tergiversare.

La Cc-Ti sostiene anche il secondo oggetto in votazione il 19 maggio: la trasposizione nel diritto svizzero di una modifica della direttiva UE sulle armi. Quale membro Schengen e Dublino, la Svizzera deve impegnarsi a inserire nella propria legislazione questa modifica, altrimenti rischia di compromettere la sua collaborazione in materia di sicurezza e asilo con gli altri paesi europei. Il Consiglio Federale e il Parlamento hanno quindi elaborato un progetto che tiene conto della tradizione del tiro e della caccia e che permette a militari, cacciatori e tiratori di conservare la propria arma, garantendo al contempo il mantenimento di due accordi essenziali per la Svizzera nel campo della sicurezza e della gestione delle migrazioni legate all’asilo.

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