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L'OSPITEParità e politica

05.04.19 - 06:00
Claudia Cappellini Tarolli, candidata GC, Verdi del Ticino
Parità e politica
Claudia Cappellini Tarolli, candidata GC, Verdi del Ticino

Negli ultimi decenni le donne con una formazione superiore e universitaria sono sensibilmente aumentate e sono entrate in un mondo lavorativo ancora poco incline a valorizzarle e a retribuirle al pari dei colleghi. Infatti le pari opportunità in ambito formativo spesso non coincidono con quelle professionali. A questo si aggiunge la difficoltà oggettiva di conciliare l'attività lavorativa con quella famigliare. Di fatto la nostra società è rimasta legata a un modello organizzativo superato dagli eventi, che necessita un adeguamento che permetta una migliore gestione del tempo e una riduzione dello stress, in particolare alle donne che esercitano un'attività professionale.
Un primo passo da parte della politica dovrebbe essere fatto già a partire dall'educazione scolastica con approfondimenti sugli stereotipi di genere che permettano alle future generazioni di cambiare punto di vista e diventare più interscambiabili e collaborativi nei vari ambiti.
Per quanto riguarda la partità salariale, occorre intervenire aumentando le misure di controllo rispetto alla legge federale sulla parità dei sessi (LPar) del 1995. Questo obiettivo è stato ribadito nel decreto federale del programma di legislatura 2015-2019 ma ad oggi si è
ancora lontani dal raggiungimento di un tale obiettivo. Le aziende speculano sul fatto che i controlli sono ancora troppo sporadici. Il risultato è che le donne residenti che lavorano in Ticino, zona di frontiera, sono particolarmente esposte a salari bassi rispetto alla media
nazionale e ai colleghi uomini.
La politica dovrebbe anche stimolare i datori di lavoro a offrire maggiore flessibilità per l'orario, il tempo parziale o il telelavoro (per donne e uomini). Inoltre anche un'intesa tra mondo politico ed economico potrebbe portare alla creazione di asili nido e scuole dell'infanzia in prossimità dei luoghi di lavoro (da condividere tra più aziende) per ottimizzare i tempi di percorrenza casa-scuola-lavoro dei genitori.

I datori di lavoro andrebbero anche coinvolti e stimolati per definire degli obiettivi minimi per il congedo paternità (che rimane ancora un tabù).
Un altro elemento da migliorare, è la mancanza di mense scolastiche in alcuni comuni. Il quadro attuale di conseguenza può rappresentare anche un ostacolo all' ingresso delle donne in politica, in quanto il tempo a disposizione è davvero limitato o nullo. D'altra parte sono convinta che una maggiore rappresentanza femminile, migliorerebbe le condizioni quadro per raggiungere una parità tra i sessi in ambito sia economico che politico a vantaggio di tutta la società.

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