Daniele Casalini, Deputato in Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi (Lista 14 – candidato N. 31)
È corsa agli onori della cronaca la notizia delle multe non pagate da automobilisti con targa ticinese che, colti in castagna nel belpaese sembrerebbe non abbiano provveduto a pagare quanto dovuto. Chiaramente è questa una condotta poco seria che deve essere giustamente stigmatizzata atteso che la correttezza e lealtà verso lo Stato deve essere un principio sacrosanto e indiscutibile anche quando si tratta dello Stato italiano che, sia verso i propri cittadini che verso i rapporti con la Svizzera non ha sempre brillato per correttezza. Verrebbe anche da aggiungere che sarebbe interessante andare a indagare quante delle targhe ticinesi oggetto di contravvenzioni appartengono a ticinesi e quante a italiani residenti inTicino, ma sarebbe un discorso troppo lungo e forse non utile.
Di contro è stata molto istruttiva la risposta del Dipartimento delle Istituzioni alla mia interrogazione concernente la situazione delle multe d’italiani sanzionati in Svizzera.
Il quadro che ne emerge, nonostante i lodevoli sforzi delle nostre Istituzioni, vede per svariate ragioni, un ammontare delle multe non pagate da utenti per la maggioranza italiana per un importo di oltre un milione di franchi ! Il lavoro svolto dalla nostra Polizia e dall’Amministrazione del dipartimento è sicuramente di ottimo livello, purtroppo però le leggi di riferimento non permettono di avviare esecuzione di crediti all’estero, motivo per il quale c’è chi, con comportamenti scorretti, se ne approfitta e lascia il debito insoluto in Ticino.
Quindi tra targhe ticinesi con italiani alla guida e italiani che non pagano le multe elevate in Ticino, credo che le lamentele d’oltre confine andrebbero perlomeno ridimensionate.
Verrebbe voglia di dire, chi è senz’ ammenda scagli la prima pietra.