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L'OSPITELa vita è di tutti

07.03.19 - 08:00
Danilo Forini, Candidato PS al CdS e al GC
Ti Press (archivio)
La vita è di tutti
Danilo Forini, Candidato PS al CdS e al GC

Dopo le sconcertanti esternazioni di Sergio Morisoli sulla situazione di handicap di Manuele Bertoli (in un articolo sul cdt dal titolo eloquente “la scuola è di tutti”), sono necessarie alcune precisazioni per cercare di non rendere inutili anni di sensibilizzazione alla popolazione. Un breve “polpettone”, non di un “tecnocrate”, ma di un professionista che, con molte altre persone, ha dedicato anni di passione a questi temi.

Handicap è un termine inglese. Originariamente deriva dall'usanza britannica di applicare dei "pesi" ai cavalli migliori per rendere la corsa (e quindi il gioco delle scommesse) più interessante. Corsa ad handicap - ad esempio nel golf - significa appunto partire con uno svantaggio.

L'handicap è quindi fondamentalmente una situazione di svantaggio iniziale. Dovuta dall'interazione tra dei fattori personali (un deficit, una menomazione, una malattia cronica,..) e dei fattori ambientali (le barriere architettoniche, le barriere mentali, i pregiudizi delle persone... appunto!).

Spesso i deficit individuali possono essere efficacemente superati grazie ad altre competenze personali, a mezzi ausiliari e tecnici e soprattutto attraverso un adattamento dell'ambiente. Un esempio semplice: se eliminiamo le scale, una persona paraplegica non ha nessun problema a muoversi dove desidera. Non ha nessun handicap, nessuno svantaggio. Il problema sono le "nostre" scale e non la "sua" lesione midollare.

Esternazioni come quelle di Morisoli sono le più retrograde, pericolose e distruttive perché alimentano le barriere mentali. I pregiudizi sono gli ostacoli più difficili da superare perché non concedono nessuna occasione alle persone con disabilità di vivere una vita dignitosa. Impediscono ad un docente di accogliere e credere in un allievo con disabilità, ad un datore di lavoro di assumere un collaboratore con un deficit, ad un padrone di casa di accogliere un inquilino con una rendita AI. Formazione, lavoro e la scelta del luogo di vita sono i fattori chiave per vivere come tutti, per godere appieno della libertà individuale tanto cara alla destra ultra-liberista.

Questa possibilità svanisce un pochino ogni qual volta che un personaggio pubblico, un politico, si permette di mettere in dubbio che una persona con disabilità può svolgere egregiamente una funzione pubblica, un lavoro, uno sport, un ruolo famigliare. Così, ogni volta, si ritorna a ritroso all’idea “noi” siamo migliori e “loro” sono dei “poverini”, dobbiamo “tenerli separati”, “proteggerli”.

Fa male constatare che Morisoli, il suo partito e la corrente che rappresenta (che è presente con un’ala in tutti i partiti di centro-destra) sia quella che poi inveisce contro gli “approfittatori” delle assicurazioni sociali, auspica “meno sociale”, predica un sistema di “Sicurezza sociale più snello” e quindi più debole. Si accanisce scrupolosamente con una serie senza fine di tagli alle prestazioni sociali.

Come spesso accade negli ultimi tempi, oltre che spietata con i più deboli, questa proposta politica risulta sempre più contradditoria. Tanto da renderci tutti un po’ più sconcertati, fragili, impauriti e poi, dopo esserci ripresi, tutti un po’ più … arrabbiati!

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