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L'OSPITELa volontà del popolo va rispetta e applicata

25.02.19 - 11:00
Steve Ricci, Infermiere soccorritore, Presidente UDC Bioggio, Coordinatore UDC Luganese, Consigliere comunale Bioggio e Candidato al Gran Consiglio
La volontà del popolo va rispetta e applicata
Steve Ricci, Infermiere soccorritore, Presidente UDC Bioggio, Coordinatore UDC Luganese, Consigliere comunale Bioggio e Candidato al Gran Consiglio

L’iniziativa “prima i nostri” aveva diversi obbiettivi per porre dei limiti a chi non rispettava il nostro mercato del lavoro come, tutelare il mercato del lavoro ticinese che deve così permettere di pagare salari dignitosi, tutelare l’identità ticinese e i diritti di chi abita sul nostro territorio preferendo così, a parità di competenze professionali, i nostri cittadini per rapporto ai lavoratori stranieri.

Successivamente l’iniziativa iniziale, è stata oggetto di discussioni in parlamento e dopo che la stessa è stata stigmatizzata da una parte del parlamento, si trovò un accordo nel 2018 per applicare la versione “Prima i Nostri Light” ovvero attuare nelle assunzioni comunali, negli enti e aziende controllate dal Comune, il principio di preferenza agli svizzeri.

Sulla scorta di questi eventi e per dare continuità all'iniziativa, su mia proposta e coadiuvato da Orlandi Simone (coordinatore UDC Bellinzona e valli) e sostenuto dall'UDC Ticino (vedi qui il comunicato stampa del 18/02/2019) di presentare in quanti più municipi possibile attraverso una mozione l’obbligo di attuare quanto citato.

Questa iniziativa non nasce solo da una volontà di andare ad armonizzare i vari regolamenti dei dipendenti nei comuni attualmente in vigore nel cantone, ma anche dal semplice ma non scontato fatto che la volontà espressa dalla maggioranza del popolo che piaccia o no va rispettata ed applicata.

La volontà popolare viene trascurata - Oggi giorno, vediamo troppo spesso, che la volontà popolare espressa attraverso le votazioni e quindi con un sistema democratico, viene mistificata e stigmatizzata dal mondo politico, fino ad arrivare a rendere inapplicabile la scelta del popolo oppure modificandola e applicandola differentemente.

Troppo spesso si sentono nostri concittadini che la politica e i politici fanno promesse, si ergono a paladini del cittadino promettendo mari e monti, ritrovandosi poi a criticare tutto quello che si fa nella casa degli altri però, mai in casa propria.

Questi meccanismi negli anni hanno portato una buona parte della popolazione a non interessarsi più di politica e soprattutto a non esercitare quello che è un loro diritto e dovere civico, ovvero votare, scegliendo così nel modo più democratico possibile cosa si vuole fare, cosa si deve fare e dove vogliamo andare, come popolo e come cittadini, privilegio che in altre nazioni non esiste più.

Andare a proporre questa iniziativa, in questo periodo, sotto elezioni a molti suonerà certamente come l’ennesima uscita per accaparrarsi un po’ di voti in più o magari addirittura perderli, il che per certi versi ci sta ed è perfettamente lecito pensarlo e crederlo, ma vuole anche essere un atto concreto di un percorso intrapreso nel 2016, quando questa iniziativa è stata accettata, cercando di introdurre così l’obbligo di assumere svizzeri nel settore pubblico e para pubblico e applicare questo nei regolamenti dei comuni e di tutti gli enti legati ad esso.

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