Cerca e trova immobili

L'OSPITEIdentità e valori: una questione di metodo

22.02.19 - 09:57
Benedetto Ricciardi e Luca Campana, Candidato al Gran Consiglio per il PPD
Identità e valori: una questione di metodo
Benedetto Ricciardi e Luca Campana, Candidato al Gran Consiglio per il PPD

L'idea di scrivere questo articolo nasce da un incontro, successivamente evolutosi in una conversazione molto terre-à-terre tra il sottoscritto e un amico in un bar di Lugano. Il tutto si è svolto davanti un caffè accompagnato da una morbida e cremosa brioche nel corso di una fredda mattina di gennaio. A un certo punto ci siamo accorti di essere molto in sintonia sia a livello ideologico, sia a livello esclusivamente umano. A questo punto abbiamo stretto una collaborazione finalizzata alla stesura del presente articolo che ha come tema principale quella che noi due definiamo una “crisi identitaria e valoriale”.

Ma sgombriamo il campo da equivoci e veniamo al dunque: questo messaggio è riferito in particolare a quei giovani quotidianamente confrontati con realtà non sempre facili sotto ogni spetto, quello famigliare in primis. In una società in continua evoluzione, la ricerca della propria identità assume le caratteristiche di un tortuoso sentiero disseminato di incognite, cosa che secondo noi non la rende meno affascinante. Anzi. Infatti, secondo il nostro punto di vista, questa ricerca consente ad ognuno di affermarsi come persona in ogni ambito della vita. Penso ai giovanissimi in particolare.

Tuttavia, il marasma di informazioni provenienti dai mezzi di comunicazione rischia, almeno in parte, di ostacolare questa ricerca. Pur essendo fruibili a tutti, queste informazioni sono ridotte all'essenziale. Questo, pur essendo un vantaggio a livello di sintassi genera spesso confusione o superficialità. Per queste ragioni, tali informazioni andrebbero spesso, se non sempre, prese con le pinze. Penso per esempio alle bufale su internet. Naturalmente, questo è solo uno degli esempi che potrei fare e che per ragioni di spazio mi accingo a evitare. Lo stesso meccanismo, più o meno, viene attuato in ambito politico. Prendiamo ad esempio la Svizzera, considerando anche i comuni presenti in ogni cantone: per quanto concerne elezioni o votazioni, siano esse comunali, cantonali o federali, il popolo è chiamato a decidere le sorti del proprio paese tramite l'elezione di un Consigliere Comunale, un Gran Consigliere, un Consigliere di Stato o un Consigliere Federale. La scelta è ampia. 

Ciò nonostante, secondo noi il vero problema non consiste unicamente nell'impatto dei media sulle masse o nella confusione generata da questi ultimi, ma piuttosto in una crisi a livello sia educativo che valoriale. In questo senso, l'istruzione riveste un ruolo molto importante. Essa è rappresentata da istituzioni come ad esempio la famiglia o la scuola e va quindi sostenuta, soprattutto a livello politico. Tramite questi due pilastri, il giovane non acquisisce soltanto un elenco di nozioni da memorizzare ma anche un metodo per giudicare la realtà e orientarsi nel mondo reggendosi sul timoniere della propria coscienza. Oltretutto, senza solidi punti di riferimento, tra le lusinghe degli slogan pubblicitari, per un giovane, disorientarsi è facile.

Oltre a ciò, si aggiunge la necessità, da parte dei giovanissimi, di identificarsi in qualcosa o qualcuno o di appartenere a un gruppo con l'unico risultato di trovarsi sempre più in competizione con l'ambiente circostante. Un fardello di cui potranno disfarsi solo ritrovando sé stessi. Il problema identitario e valoriale su cui il presente articolo vuole far riflettere riveste grande importanze anche in questo frangente. La vita è qui e ora, il mondo reale non sarà facile, ma ognuno è chiamato ad esserci, nel bene e nel male, come un faro che illuminano il mondo scacciando le tenebre dell'incertezza.

Tornando alla famiglia, essa rimane il fulcro di ogni rapporto umano, un luogo in cui si viene educati a fare delle scelte che determineranno il proprio successo o insuccesso nella vita. Insomma, per acquisire nuove competenze e libertà, i figli hanno bisogno di essere sostenuti dai genitori per muoversi nel mondo e per discernere le buone dalle cattive azioni (di gesti giovanili deprecabili ne sono pieni gli articoli su Media) nei nuovi nuclei famigliari contemporanei (il caso delle famiglie allargate) le dinamiche si complicano.

Il ruolo della famiglia costituisce le fondamenta delle società. Spetta quindi a loro creare un clima di rispetto e accettazione lontano dall'uso coercitivo del potere senza però sfociare nel disinteresse e nel permissivissimo che renderebbero il giovane insicuro e confuso. Da parte di ogni nucleo famigliare ci vogliono impegno e costanza nell'essere sempre presenti. Fritz Heider, psicologo austriaco, definiva la responsabilità come cardine dell'ordine sociale, ossia: non esistono regole se non esiste la responsabilità.

Per concludere: del domani non v'è certezza, ma una cosa è certa: il futuro dipenderà dal nostro modo di agire nel presente, perché alla fin fine è tutta una questione di metodo.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE