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L'OSPITESi continua a giocare a Palla bruciata sul piano di Magadino

06.02.19 - 15:00
René Grossi, Candidato al Gran Consiglio (PPD)
Si continua a giocare a Palla bruciata sul piano di Magadino
René Grossi, Candidato al Gran Consiglio (PPD)

Purtroppo come tutti sanno il Gran Consiglio nella sua ultima seduta ha bocciato la variante di impianto di compostaggio d’importanza sovracomunale, variante al Puc del Piano in zona Pizzante.

È scontato che in qualità di Municipale di Gordola e in primis come abitante questa notizia mi ha lasciato a bocca aperta, poiché è da anni che se ne discute e purtroppo tale progetto e stato affossato a larga maggioranza dai Gran consiglieri. Ma di tutto ciò non se ne può dare la colpa agli stessi, poiché mi verrebbe da dire che quello che non passa dalla porta lo si vorebbe far entrare dalla finestra. Nel Dicembre 2009 già il Consiglio Comunale di Locarno aveva bocciato il messaggio riguardante la variante di Piano Regolatore.

Noi abitanti di gordola rimaniamo purtroppo con in mano solo un mucchio di mosche o forse meglio un pacco di fazzoletti per cercare di mascherare gli odori che giungono sul nostro territorio. Anche se questi odori non sono riconducibili esclusivamente allo smaltimento del verde ma anche ad altri impianti ubicati vicino al Comune di Gordola.

È ora di smetterla di continuare a passarsi la palla tra Città, Comuni e Cantone. Poiché alla fine della lunga trafila burocratica quelli che rimangono con la palla bruciata in mano siamo ancora noi cittadini.

Ora la commissione speciale invita il Governo a mobilitarsi per far cessare l’attività entro e non oltre i 5 anni con una dismissione graduale per poi eseguire la bonifica del terreno occupato. Personalmente è da molto tempo che non credo più a Babbo Natale ed è ora di dare delle tempistiche chiare e corrette per rispettare la popolazione di Gordola e non solo che da anni sopporta tutto ciò.

A mio modo di vedere bisogna in primo luogo utilizzare le aziende attive sul territorio in regola e farle funzionare a pieno regime. Poiché se ad oggi con questi centri ci sarebbe la capacità di smaltire tutto il verde come mai dovremmo attendere ancora 5 anni per la dismissione del centro. Poi se del caso si valuta la quantità di verde ancora da smaltire.

I Comuni del Locarnese valutano la possibilità di creare un consorzio per lo smaltimento dei rifiuti vegetali gestito e condotto dagli stessi su misura della necessità. Oppure creare una piazza di raccolta del verde per poi condensare i trasporti in convogli più grandi senza che ogni Comune con il proprio Camion attraversi ogni volta il Piano di Magadino, questo per diminuire l’inquinamento e i costi.

Con queste due proposte ritengo che sarebbe negli interessi di tutti trovare un sedime industriale, non troppo lontano dalla cintura locarnese e gestito dall’ente pubblico, anche perché vi sono ancora terreni disponibili in zona industriale almeno che non li si voglia utilizzare per altre opportunità.

Tutti parlano di inquinare meno sul nostro territorio, ma oggi vi sono Comuni affilliati al marchio Città dell’energia che per risparmiare vanno a Smaltire i rifiuti a Giubiasco, dove già la Città aveva messo in discussione tale centro di smaltimento rifiuti. Altri vanno a Cadenazzo (unico centro con tutti i requisiti) e alcuni vanno addirittura oltre gottardo. Ma nessuno considera l’aumento del traffico che viene immesso sulle strade? L’inquinamento fonico e olfattivo di tale operazione?

Invito il Cantone ha regolamentare maggiormente la questione dello smaltimento dei rifiuti del verde poiché ad oggi la legge viene interpreta come fa più comodo.

Mi auspico che in breve tempo ma avendo una condivisone dalla base è cioè dai Comuni e dal Cantone si possa trovare una soluzione a breve termine sul Piano di Magadino e magari valutando alcune zone industiali, già esistenti sul piano di Magadino, guardiamo al futuro con proposte concrete messe sul tavolo di discussione.

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