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L'OSPITELe tasse sui rifiuti ed i pareri di Mister Prezzi

28.01.19 - 16:50
Giorgio Ghiringhelli, Losone
tipress
Le tasse sui rifiuti ed i pareri di Mister Prezzi
Giorgio Ghiringhelli, Losone

Negli ultimi mesi tutti i 115 Comuni ticinesi , per adeguarsi alle nuove disposizioni cantonali in materia di rifiuti, hanno dovuto modificare le tasse sui rifiuti (in particolare il costo del sacco e la tassa-base) o i regolamenti che prescrivono il metodo di tassazione; e v’è anche chi, come il Comune di Lugano, ha dovuto introdurre ex-novo una tassa che in precedenza non veniva riscossa. In base alle informazioni in mio possesso solo tre Comuni ( Losone, Chiasso e Capriasca) avrebbero però chiesto il parere di Mister prezzi prima di approvare queste modifiche . E allora è bene che i cittadini dei Comuni che non hanno compiuto questo passo sappiano che le loro autorità hanno infranto la legge federale sulla sorveglianza dei prezzi (LSPr) , la quale all’articolo 14 sancisce che prima di decidere o approvare un aumento di prezzo per determinati servizi le autorità legislative o esecutive della Confederazione, del Cantone o dei Comuni ( o le organizzazioni da esse incaricate di svolgere i servizi in questione) DEVONO chiedere il parere della Sorveglianza dei prezzi. Fra i settori sottoposti a tale obbligo vi sono ad esempio quelli dell’approvvigionamento idrico, dello smaltimento delle acque di scarico e dei rifiuti.

Questa disposizione mira a proteggere da possibili abusi i cittadini-consumatori, e dunque è scandaloso che la stragrande maggioranza dei Comuni, anche quelli dotati di un servizio giuridico in grado di segnalare ai rispettivi Municipi possibili violazioni del diritto, abbiano ignorato questa procedura. Comunque sarebbe ingiusto prendersela solo con i Municipi visto che l’obbligo di richiedere preventivamente il parere di Mister Prezzi, nel caso di modifiche di regolamenti, spetta innanzi tutto ai Consigli comunali, cioè all’autorità cui compete l’approvazione di tutti i regolamenti comunali. A ben guardare anche i segretari comunali hanno la loro parte di responsabilità, visto che toccherebbe a loro indicare ai politici le corrette procedure da seguire.  

Da notare che , una volta interpellato, Mister prezzi può proporre la rinuncia completa o parziale all’aumento di prezzo, oppure la riduzione di prezzi mantenuti abusivi, ma non dispone di un diritto di ricorso; per cui se nessun utente o nessuna associazione contesta la tariffa soggetta all’errore formale, essa continuerà ad essere applicata. Dal canto suo l’autorità che ha richiesto il parere deve menzionarlo nella sua decisione e, qualora decidesse di non rispettare detto parere, è tenuta a dare una motivazione : il tutto nell’intento di garantire trasparenza e informazione ai cittadini che volessero verificare la fondatezza di certe modifiche tariffali. In definitiva é obbligatorio chiedere il parere di Mister prezzi ma non è obbligatorio seguire le sue raccomandazioni : non si capisce dunque perché molte autorità comunali siano così riottose a interpellare l’ufficio bernese, come se si trattasse di un’inutile seccatura o di un’indebita ingerenza che limita il loro potere .

“Secondo la dottrina vigente – mi è stato comunicato da Berna – il Sorvegliante dei prezzi deve essere obbligatoriamente sentito. L’obbligo di consultazione vige indipendentemente dal fatto che l’adeguamento della tassa avvenga entro i limiti stabiliti dal regolamento. Se un’autorità non consulta il Sorvegliante dei prezzi prima della determinazione o dell’aumento di una tassa, commette un errore formale. La non osservanza degli obblighi derivanti dall’articolo 14 della LSPr costituisce una violazione del diritto federale. In altri termini, l’obbligo di consultazione non è una prescrizione d’ordine, ma una disposizione vincolante del diritto federale” .

E, sia detto per inciso, se un cittadino dovesse presentare un ricorso contro un metodo di tassazione contenuto in un regolamento che è stato approvato da un Legislativo senza aver richiesto il parere di Mister Prezzi, avrebbe buone probabilità di spuntarla per vizio di forma. Ne prendano buona nota gli Esecutivi ed i Legislativi dei Comuni…

Il competente ufficio federale ha comunque tenuto a precisare che “quando la modifica di un tariffario non comporta una modifica sostanziale delle entrate del servizio e delle tasse pagate dall’utenza, di norma la Sorveglianza dei prezzi rinuncia a prendere posizione in merito”.

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