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L'OSPITEScampati all'annegamento, muoiono nel fuoco

04.12.18 - 10:55
ForumAlternativo
Scampati all'annegamento, muoiono nel fuoco
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L’investigazione sull’incendio avvenuto settimana scorsa a Soletta in un centro provvisorio per richiedenti l’asilo ha portato alla luce un dettaglio agghiacciante: lo stabile in cui sette persone hanno perso la vita, divorate dalle fiamme, era sprovvisto di estintori e rilevatori di fumo. Due famiglie sono state distrutte perché gli edifici che ospitano migranti sono sottoposti a delle regole meno severe rispetto agli standard svizzeri.

Nel dicembre 2015, il Concordato intercantonale concernente l’eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio (CIOTC) aveva deciso di allentare le norme antincendio dei centri, a suo dire a titolo provvisorio, per far fronte al movimento migratorio importante di quell’anno. Nel 2017 si è deciso però di rinnovare questa misura, normalizzando lo stato di eccezione anche in assenza di cause di forza maggiore. Insomma, due coppie di genitori, con alcuni loro figli, hanno perso la vita perché per le autorità svizzere i richiedenti l’asilo sono esseri umani di seconda categoria.

E nello stesso giorno in cui vengono pubblicate queste notizie, relegate ai radio-notiziari del primo mattino e ignorate dai portali, il Consiglio federale ha deciso di non sostenere le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo portate avanti dall’Aquarius, rifiutando a quest’ultima la possibilità di navigare sotto bandiera svizzera. Anziché tutelare l'eredità di Henri Dunant (che si starà rivoltando nella tomba davanti a questo scempio) e in barba ai soliti discorsi di circostanza inneggianti alla tradizione umanitaria della Svizzera, le autorità del nostro paese preferiscono accodarsi alla logica dello scarica-barile in voga nell'Unione Europea. E lasciano morire così i migranti – bambini, donne e uomini come noi – non solo nel Mediterraneo, ma anche sul suolo svizzero.

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