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L'OSPITEElezioni cantonali 2019: nessuna novità

13.10.18 - 13:33
Donatello Poggi, già deputato in Gran Consiglio
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Elezioni cantonali 2019: nessuna novità
Donatello Poggi, già deputato in Gran Consiglio

Da un po’ di giorni possiamo leggere e vedere attraverso i nostri media le “novità” in vista delle prossime elezioni cantonali dell’aprile 2019. Ho virgolettato volutamente la parola “novità” poiché, in effetti, di vere “novità” io proprio non ne vedo. La lista del PS, a parte i due giovani che saranno di “riempimento” (senza offesa) e non per colpa loro, presenta tre “soliti noti” che seguiranno la linea del partito. A dire il vero, il giovane Sirica mi pare il più battagliero e con un linguaggio diretto, non il solito politichese per intenderci, ma non ha alcuna chance.

La Lega dei Ticinesi, scontati i due consiglieri di Stato uscenti, mette in lista un altro “solito noto”, Daniele Caverzasio, e il tutto, politicamente parlando, finisce lì poiché lo scopo, vero, sarà quello di riconfermare i due già in Governo. Nessuna novità quindi, a parte l’eventuale accordo con L’UDC per puntellare Zali e Gobbi. Il PPD mette in lista ancora il consigliere di Stato uscente (mah…) e due volti “noti” come Fabio Bacchetta Cattori, non proprio di primo pelo (senza offesa), e Raffaele De Rosa, capace, parecchio attivo su vari fronti anche se perfettamente in linea con il partito. Anche qui nessuna grossa novità.

Il PLR punta chiaramente a riconquistare il secondo seggio in Governo e l’uscente consigliere di Stato Vitta, con un altro volto “noto” della politica (già in lista quattro anni fa) Alex Farinelli, sono i due accreditati. Il resto della lista sarà d’accompagnamento per ovvi motivi. Anche qui nessuna novità degna di nota. Tutto come previsto quindi per le forze politiche di Governo.

Può far piacere o meno agli schizzinosi, ma l’ultima vera “rivoluzione” politica in questo Cantone l’ha fatta Giuliano Bignasca circa 25 anni fa dove, ma guarda un po’, grazie all’interesse suscitato era anche aumentata la percentuale di votanti. Nessuno si chiede il perché di questo? Ora, diciamolo, è un continuo appiattimento verso la collegialità e il “cercare di andare d’accordo”, almeno apparentemente. Da anni è sempre il solito e noioso refrain: dopo tre anni e mezzo di “non belligeranza” fra le parti (partiti), ci si sveglia come d’incanto un po’ prima delle elezioni per spararsi addosso un po’ di tutto e per marcare la differenza. Solito copione e soliti dibattiti scontati. Che noia!

Ecco perché, e arrivo alla conclusione, il mio voto alle prossime elezioni cantonali sarà una convinta scheda bianca, che non è il non andare a votare che è un’altra cosa. Una scheda bianca che sta a significare il rigetto verso questo modo di far politica, che ha stancato un po’ tutti, e che non presenta assolutamente nessuna discontinuità con il passato e nessuna novità dal punto di vista politico/partitico. A chi non avesse compreso questa mia scelta, consiglio di andare a riascoltarsi la bellissima canzone “Destra-Sinistra” del mai dimenticato Giorgio Gaber, testo profetico scritto nel 1994. L’ultima fiammata, ripeto, l’aveva data il Nano circa venticinque anni fa poi, piano piano, si è tornati nel solito torpore…

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