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L'OSPITERipensare il futuro della nostra scuola

10.10.18 - 17:24
Eolo Alberti, Sindaco di Bioggio
Ti Press
Ripensare il futuro della nostra scuola
Eolo Alberti, Sindaco di Bioggio

Nonostante l’esito negativo della votazione sul progetto di sperimentazione de La scuola che verrà, occorrerà comunque, tornare a parlare di scuola. Bisogna, anzi, farlo sin da subito perché se c’è un elemento che l’animata campagna pre-votazione ha evidenziato sono i problemi che l’attuale scuola dell’obbligo porta con se. L’insoddisfazione soprattutto per quanto concerne la scuola media esiste, inutile nasconderlo. Come rilanciare questo importante segmento della formazione dei nostri ragazzi è un tema sul quale chinarsi nuovamente, con forse una nuova consapevolezza: quella che qualche problema il progetto della Scuola che verrà l’ha incontrato sin dall’inizio.

La prima versione della riforma, infatti, è stata oggetto di fortissime critiche in sede di consultazione. Ebbene, il ricordo di quei contenuti e delle modalità con le quali la riforma stessa era stata creata sono rimasti. E ciò non solo nell’opinione pubblica, ma anche nel corpo docente. Penso che siano soprattutto i docenti -che sono tanti- ad aver opposto una silenziosa resistenza alla riforma. Credo, quindi, sia da lì che occorra ricominciare: dal far crescere una riforma tutti insieme, pur con la consapevolezza che alla fine qualcuno deve decidere e deve fare delle scelte. L’opposizione a prescindere non va e non andrà bene. Serve rilanciare il dibattito anche internamente alla scuola, ascoltando con interesse i direttori delle sedi scolastiche che avrebbero sperimentato il modello, per capirne i punti forti dei contenuti che avrebbero voluto sperimentare e che sono da riprendere in futuro. La loro esperienza potrà portare nuova linfa alle prossime discussioni sull’inevitabile riforma della scuola dell’obbligo. Sarebbe peccato lasciar ora cadere tutto.

Alla sua scuola il Ticino tiene e la paura di troppo cambiarla ha bloccato il progetto al voto. Un miglior dialogo, una migliore disponibilità ed apertura di tutte le forze che lavorano e pensano la scuola dovranno essere i fondamenti portanti di un nuovo progetto, che mi auguro possa essere proposto al Ticino in un futuro quanto mai prossimo.

 

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