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L'OSPITEIl, la custode: figura perno di ogni palazzo!

09.10.18 - 14:54
Rosanna Camponovo, Resp. associazione di quartiere Rusca-Saleggi /Locarno
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Il, la custode: figura perno di ogni palazzo!
Rosanna Camponovo, Resp. associazione di quartiere Rusca-Saleggi /Locarno

Alcune associazioni di quartiere e la città stessa promuovono da alcuni anni la Festa dei Vicini, una festa solidale il cui intento primo è quello di spronare le persone di qualsiasi età ad uscire dal proprio ”guscio” di casa, a non isolarsi, a condividere uno scambio disinteressato, nonché a socializzare in modo reale, in un’epoca fatta di tanti incontri virtuali.

Durante gli incontri di “Racconta il tuo quartiere”, organizzati dall’associazione di quartiere Rusca –Saleggi, di cui faccio parte, capita spesso, parlando di questa festa, di ascoltare persone dire che vorrebbero volontieri organizzarsi tra vicini “di porta”, “di pianerottolo”, “di cortile”, ma che poi, malgrado la loro buona voglia, per svariati motivi, che ci raccontano, incontrano mille difficoltà e non sempre riescono poi a concludere. Per cercare di capire meglio il perché ed il percome di queste rinunce, per l’edizione 2018 abbiamo così deciso di scrivere ad una dozzina di amministrazioni immobiliari invitandole gentilmente a partecipare ad un incontro informativo, per ascoltarle ed illustrare loro quanto sarebbe prezioso per tutti avere anche il loro sostegno.

Il giorno stabilito accogliamo con soddisfazione la rappresentante di un’ amministrazione accompagnata dai rispettivi custodi. In breve spieghiamo loro lo scopo, la modalità della festa e soprattutto le perplessità sorte in passato proprio con alcuni custodi di palazzi, poco inclini, se non restii, a concedere spazio ai “festanti” anche qui per i più svariati motivi, in particolare disinformazione, sovraccarico di lavoro, timori di reclami da parte di altri inquilini, rifiuto della direzione amministrativa o del proprietario stesso. Fin da subito siamo tutti d’accordo nel dire che in uno stabile abitato da gente che reciprocamente si conosce, si aiuta e si stima, dove vige soprattutto il buon senso, i problemi di convivenza sono ridotti a ben poca cosa rispetto a caseggiati anonimi dove l’insofferenza , l’indifferenza e la diffidenza regnano sovrane. I custodi presenti quel giorno di aprile, spontaneamente ci riferiscono di alcune strategie che già tentano di mettere in atto, adatte allo scopo, peraltro non senza difficoltà, anche perché ci ricordano che non tutti gli inquilini di uno stabile desiderano socializzare oppure lo intendono fare a modo loro, per cui a volte diventa difficile anche organizzare un semplice incontro per bere una tazzina di caffè con i nuovi arrivati. Dicono anche di sentirsi spesso isolati e poco ascoltati!

In conclusione quel giorno, qualcuno propone di provare a creare, dove già non ci fosse, una specie di “commissione di accoglienza”, ad hoc per ogni tipo di stabile che lo volesse, che sotto l’egida del custode, potrebbe accogliere ed introdurre al meglio i neoarrivati nella nuova realtà, che non sempre è solo abitativa, senza dover attendere per forza la Festa dei Vicini.

Anche se per altri appare difficoltoso prevedere il successo o l’insuccesso di tale manovra, tutti sono certi che tentare questa strada non nuoce. Ci complimentiamo per la proposta, assicurando che nel limite delle nostre competenze, saremo della partita. Siamo convinti che ciò potrà non solo aiutare a prevenire in futuro l’eventuale insorgere di tristi, disumane ed incredibili situazioni di degrado, di solitudine e di isolamento di cui tutti siamo ormai a conoscenza, ma accrescerà l’attuale dolce, pacifico ed armonioso convivere che per fortuna già esiste oggi in gran parte del nostro quartiere!

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