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L'OSPITEPerdere Finzi Pasca significherebbe strappare l’anima al LAC

27.09.18 - 10:41
Boris Bignasca
Ti Press
Perdere Finzi Pasca significherebbe strappare l’anima al LAC
Boris Bignasca

Daniele Finzi Pasca può fare a meno del LAC. Lo ha già dimostrato in anni di sfavillante carriera che lo hanno portato a calcare le scene dei palchi più prestigiosi di tutto il mondo. Ma il LAC può fare a meno di Daniele Finzi Pasca? In un contesto normale la domanda potrebbe apparire perfino sciocca - tanto è scontata la risposta (no!) - ma dai fatti accaduti nelle ultime settimane, pare che qualcuno se la sia posta seriamente. A me sembra una cosa incredibile! Perdere un’artista del calibro di Daniele, significherebbe strappare l’anima al LAC, riducendolo a un contenitore (molto caro) o poco più.

Il solo fatto che la sua Compagnia abbia la residenza a Lugano, porta il nome della Città nei quattro angoli del pianeta. Luoghi vicini e lontani dove c’è la fila di teatri pronti a stendergli il tappeto rosso, per ingaggiarlo e portarlo lontano da casa sua, grazie alla complicità di chi pensa di sfrattarlo, evidentemente travolto da un eccesso di protagonismo. Roba da matti! Per usare un parallelismo calcistico: quando Arrigo Sacchi disse a Silvio Berlusconi “o me o Van Basten”, lo storico presidente rossonero non ebbe esitazioni nello scegliere il fuoriclasse olandese. E continuò a vincere tutto. Anche in questo caso non dovrebbero esserci dubbi tra il più grande artista ticinese vivente e qualche direttore che si è montato la testa.

Ma riflettendoci, la parabola di Finzi Pasca, forse così incredibile non è. È anzi emblematica di una visione politica distruttiva, e trasversale, che da un po’ di tempo serpeggia pericolosamente nel nostro Cantone. Anziché difendere e valorizzare le eccellenze del nostro territorio, c’è chi si impegna a smontarle, distruggerle, scoraggiando o tentando addirittura di mettere alla porta chi le ha faticosamente realizzate a beneficio dell’intera comunità. Al posto della gratitudine, c’è un calcio del sedere. Invece di valorizzare il talento e l’iniziativa dei singoli, si premiano gli apparati e il loro meccanismi soffocanti.

Occorre ribellarsi a questa politica grigia e disfattista. I burocrati e i funzionari, ad ogni livello, non devono prevalere su chi fa bene il proprio lavoro, portando il Ticino e Lugano all’attenzione internazionale. Nel nostro Cantone abbiamo già abbastanza problemi, per inventarne di nuovi, scatenando diatribe laddove dovrebbero regnare solo stima e apprezzamento. Per questo sostenere Daniele Finzi Pasca è importante. Perché significa sostenere il Ticino migliore.

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