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L'OSPITEAITI contraria all'iniziativa sugli alimenti equi e per la sovranità alimentare

13.09.18 - 08:46
Associazione industrie ticinesi (AITI)
AITI contraria all'iniziativa sugli alimenti equi e per la sovranità alimentare
Associazione industrie ticinesi (AITI)

Un NO deciso è quanto l’Associazione industrie ticinesi auspica in relazione alle due iniziative in votazione.

L’iniziativa per alimenti equi intende obbligare la Confederazione ad ammettere in Svizzera solo derrate alimentari che sarebbero considerate «eque». Si tratta di una proposta dannosa e contemporaneamente inutile. Le leggi attualmente in vigore sono sufficienti e da anni hanno dimostrato la propria efficacia. L’iniziativa aumenterebbe il carico amministrativo e pertanto anche i costi per la Confederazione, per i produttori e per i consumatori.

Inoltre, questi ultimi sarebbero confrontati con una limitazione della possibilità di scelta visto che diversi prodotti non sarebbero più importati. Non da ultimo, l’iniziativa compromette gli accordi internazionali come l’accordo sul commercio dei prodotti agricoli con l’UE e le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio. Per questo motivo l’AITI raccomanda di respingerla.

L’iniziativa “Per la sovranità alimentare” propone l’inserimento di un nuovo articolo nella Costituzione allo scopo di promuovere l'agricoltura dei piccoli contadini responsabili in primo luogo dell'approvvigionamento locale della popolazione e di perseguire questo obiettivo mediante interventi statali sul mercato di ampia portata. Il testo proposto prevede anche che le derrate alimentari e i prodotti agricoli importati debbano, per principio, rispettare le norme sociali ed ecologiche della Svizzera.

Per molte delle richieste dell’iniziativa esistono già sufficienti basi legali; altre sono invece ritenute eccessive, ad esempio la gestione pianificata dei prezzi e dei quantitativi da parte dello Stato e le limitazioni delle importazioni. L'elevata protezione doganale prevista dall'iniziativa si ripercuoterebbe sui consumatori con un aumento dei prezzi delle derrate alimentari. Ne risulterebbero penalizzate in modo particolare le persone con redditi bassi.

Quanto proposto guarda sostanzialmente al passato: l’iniziativa è orientata al protezionismo e all'economia pianificata ed è contraria all'economia liberale della Svizzera. Inoltre, violerebbe il diritto dell'OMC, l’accordo di libero scambio, l’accordo agricolo con l'UE e l’accordo di libero scambio con l’AELS.

In quanto paese esportatore, la Svizzera non può permettersi di non rispettare i suoi obblighi internazionali perché ha bisogno di accedere ai mercati esteri. Se dovesse tentare questa strada, rischierebbe di subire forti pressioni da parte dell'OMC, dell'UE e dei suoi paesi membri, con i quali è vincolata da accordi di libero scambio.

Per questi motivi AITI si dichiara contraria all’oggetto in votazione.

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