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OSPITEEvitare il problema non è la soluzione

06.09.18 - 08:27
Matteo Lordelli, vice-presidente Giovani Liberali Radicali del Mendrisiotto
Evitare il problema non è la soluzione
Matteo Lordelli, vice-presidente Giovani Liberali Radicali del Mendrisiotto

Non è passata inosservata la notizia dell’introduzione nel Canton Vaud, a seguito della riforma fiscale del 2016, di tetti massimi ai premi malattia secondo il reddito. Nel dettaglio, da settembre di quest’anno, i premi non potranno superare il 12% del reddito complessivo delle economie domestiche. Mentre nel 2019 questo limite sarà ulteriormente abbassato al 10%. Questa riforma toccherà il 40% della popolazione.

Personalmente reputo valida la proposta, anche se applicabile con margini di miglioramento e con sicuramente costi minori ed è anche per questo che non approvo totalmente la scelta del Canton Vaud.

Con questa riforma mi sembra ci si voglia dimenticare quale sia il vero problema principale, ovvero l’esplosione incontrollata dei costi sanitari. L’intero sistema ha bisogno di urgenti riforme, oltre a quella appena messa in atto dal consiglio federale riguardante il Tarmed, che purtroppo non sembrerebbe rispettare le aspettative iniziali.

Finanziamento omogeneo dei trattamenti

Attualmente il sistema prevede un finanziamento del 55% da parte del cantone di domicilio per i trattamenti stazionari; tuttavia non é previsto alcun contributo per quanto riguarda i trattamenti ambulatori. L’obbiettivo nel lungo termine è quello di “spostare” il maggior numero di interventi dal primo verso il secondo, questo dovrebbe permettere di abbassare i costi senza intaccare la qualità della cura, se non fosse che ciò comporta un aumento del costo per le casse malati, che si traduce in un probabile rincaro sui premi degli assicurati. In conclusione, un sistema uniforme di finanziamento indipendente dalla tipologia del trattamento darebbe nuovi stimoli agli attori coinvolti a scegliere il trattamento più efficace e meno costoso.

Medicamenti

I prezzi dei medicinali sono molto più cari in Svizzera che all'estero: i pazienti Svizzeri devono pagare il 9% in più per farmaci protetti da brevetto, il 17% in più per i preparati originali con brevetto scaduto e addirittura il 52% per i medicinali generici. Una possibile soluzione sarebbe quella di rivedere regolarmente ogni anno i prezzi dei medicamenti e anche il sistema di calcolo.

Partecipazione costi

Una delle principali cause dell’aumento dei costi sanitari è l’abuso del principio “tanto paga la cassa malati” da parte degli assicurati. La proposta da parte della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale di introdurre una tassa forfait a carico del paziente nel caso esso si rechi al pronto soccorso per episodi di lieve entità, è un primo passo verso la responsabilizzazione individuale. La proposta prevede di inserire un’eccezione per i giovani, pazienti con prescrizione medica e pazienti che in seguito vengono ricoverati.

Politica

L’attuale sistema sanitario-assicurativo ha bisogno urgentemente di riforme, ma purtroppo attualmente la politica sembra ignorare e temporeggiare nel prendere decisioni. Si continua a nascondere la polvere sotto il tappeto, ma prima o poi sarà il tappeto a nascondersi sotto la polvere! Il sistema sanitario svizzero è come una grande coperta, un tessuto che serve a coprire: pazienti, assicuratori, case farmaceutiche, ospedali, stato. Se qualcuno di essi inizia a tirare, si finisce per romperla e morire di freddo, ovvero il sistema collassa.  

In conclusione, il sistema non è ancora vicino al collasso, ma ha bisogno di riforme se si vuole continuare a farlo funzionare in modo corretto e perché questo accada occorre che la politica si dia una mossa.

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