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L'OSPITEL’ATA si mobilità per un Sì al decreto federale bici

09.08.18 - 11:13
Associazione traffico e ambiente
L’ATA si mobilità per un Sì al decreto federale bici
Associazione traffico e ambiente

La rete die percorsi ciclabili in Svizzera deve essere migliorata e diventare più sicura. Con un giro in bicicletta sulla Piazza federale a Berna, l’ATA ha invitato ad approvare il decreto federale bici, in votazione il prossimo 23 settembre. «Come mezzo di trasporto sempre più diffuso e amato, la bicicletta ha bisogno di spazio sulle strade come anche nella Costituzione», hanno dichiarato i dirigenti dell’ATA in vista della votazione popolare. Il Ticinese Bruno Storni, Vicepresidente dell’ATA, ha rilevato che a sud delle Alpi c’è ancora un ritardo quanto ai percorsi ciclabili sicuri.

Un Sì al decreto federale bici il 23 settembre offre l’opportunità di sviluppare in tutto il paese una rete di percorsi ciclabili attraenti e sicuri, come è già il caso per i sentieri e i percorsi escursionistici, ha affermato il Presidente dell’ATA Svizzera, Ruedi Blumer. Perciò l’articolo 88 della Costituzione federale sui «sentieri e i percorsi pedonali» verrebbe completato con le «vie ciclabili». La richiesta fondamentale dell’iniziativa per la bicicletta, ritirata a favore del controprogetto, sarebbe così soddisfatta e l’ATA appoggia con forza il decreto federale sulle «vie ciclabili, i sentieri e i percorsi pedonali».

«Andare in bicicletta diventa sempre più popolare. È una tendenza che fa bene alla nostra salute e all’ambiente», ha detto Blumer. In sella alla bicicletta non si producono gas di scarico e non si danneggia il clima. «La bicicletta non fa rumore e aiuta ad assorbire la crescita del traffico. Sempre più persone la usano per andare al lavoro. Nelle città, negli agglomerati e anche in campagna è sempre più usata anche come «Cargo-Bike» per i trasporti di merci. È un mezzo di trasporto sostenibile e molto affidabile», così Blumer ha sottolineato gli aspetti pratici dell’uso della bici.

In particolare negli agglomerati l’ATA si aspetta uno sgravio della rete stradale e dei mezzi di trasporto pubblici grazie all’aumento delle cicliste e dei ciclisti. «Con l’uso di parte delle carreggiate per corsie e vie ciclabili, si crea una rete di percorsi ciclabili sicura», ha affermato Blumer. Così l’andare in bici diventa più attraente, in modo che anche i bambini, i giovani, come anche gli anziani possano spostarsi con la bicicletta o l’E-Bike. Inoltre, per posteggiare le biciclette non ci vuole molto spazio e così si ottiene spazio libero nelle crescenti città e agglomerati.

«Che sia per andare al lavoro o nel tempo libero, andare in bicicletta è salutare e dà buonumore», ha aggiunto la Vicepresidente dell’ATA Lisa Mazzone. Per approfittarne sono però necessarie vie e percorsi ciclabili che permettano di spostarsi in sicurezza. Con l’inserimento delle vie ciclabili nella Costituzione si fissa anche la responsabilità delle autorità per la realizzazione della rate ciclabile. Per i sentieri e i percorsi pedonali la collaborazione fra la Confederazione, i Cantoni e i Comuni ha funzionato molto bene ed è consolidata, sarà così anche con le vie ciclabili.

Il secondo Vicepresidente dell’ATA, Bruno Storni, ha segnalato che a sud delle Alpi per le infrastrutture ciclabili c’è ancora una necessità di recuperare il ritardo rispetto al resto della Svizzera. «Affinché l’andare in bicicletta in Ticino, come in tutta la Svizzera, diventi più sicuro e anche ancora più divertente, ci vogliono corsie ciclabili separate, percorsi o strade ciclabili collegati, con continuità e questo in tutto il paese», ha detto Storni. Inoltre, sono auspicabili semafori separati per i ciclisti e un numero sufficiente di posteggi protetti in prossimità delle stazioni.

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