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OSPITEIl Mendrisiotto non è il rifugio peccatorum della Svizzera!

15.06.18 - 13:00
Massimiliano Robbiani, Deputato Lega dei Ticinesi
Tipress
Il Mendrisiotto non è il rifugio peccatorum della Svizzera!
Massimiliano Robbiani, Deputato Lega dei Ticinesi

Lo sconcerto dei Comuni di Balerna, Chiasso e Novazzano circa la decisione raffazzonata di aprire un centro provvisorio di accoglienza per richiedenti l’asilo in zona Pasture è anche lo sconcerto della Lega dei Ticinesi. L’autorità federale non può continuare a trattare il Ticino come un quartierino ininfluente senza spessore e senza abitanti adottando decisioni comode per il resto della Svizzera ma problematiche per noi che viviamo ogni giorno una situazione inaccettabile.

Anche la Lega dei Ticinese comprende la necessità di trovare una soluzione al problema legato al numero sempre importante dei richiedenti l’asilo, ma pretende che il Cantone e i Comuni siano coinvolti con largo anticipo, così da permettere di trovare soluzioni condivise da tutti. Decidere dalla sera alla mattina di anticipare di anni l’apertura di un nuovo centro per 220 persone in una zona già calda è inaccettabile. Promettere una serata pubblica a settembre quando le decisioni sono già state adottate è una presa per i fondelli che non si può accettare oltre.

La Lega dei Ticinesi sta con i Comuni, e  sta con i cittadini di tutto il Mendrisiotto. Proprio per questo sta valutando di indire una raccolta firme a sostegno del rispetto delle autonomie locali e degli abitanti di una regione già tartassata da Berna con decisioni impopolari: chiusura degli uffici postali, mancato completamento di Alp Transit a sud di Lugano, dumping salariale che non preoccupa il Consiglio federale, 65'000 frontalieri che ogni giorno entrano in Ticino…

Per noi è fondamentale che la popolazione possa esprimersi su questioni così importanti e che non devono essere imposte dall’alto. Esattamente come è accaduto a Losone dove i cittadini hanno detto la loro. Proprio per questo il granconsigliere Boris Bignasca presenterà nei prossimi giorni un’iniziativa parlamentare per chiedere l’introduzione del voto consultivo obbligatorio in casi come questi.

Ribadiamo che siamo dalla parte dei Comuni e che condividiamo il loro sconcerto nell’ennesima decisione calata dall’alto da una Berna che anche con un Consigliere federale ticinese continua bellamente a fregarsene dei ticinesi.

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