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L'OSPITERasa e PNL

08.06.18 - 16:24
Romano Maggetti, già presidente della Pro Centovalli e Pedemonte
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Rasa e PNL
Romano Maggetti, già presidente della Pro Centovalli e Pedemonte

"Rasa paesello alpestre nelle Centovalli a due ore da Intragna non è di antica data. Giaceva prima nella località detta Terra Vecchia a qualche centinaio di metri dall’odierna Rasa sulla stradicciuola che mena a Palagnedra e pare venisse abitata verso la fine del Secolo XVl. […]
Donde siano venuti i primi abitatori di Rasa non si sa di certo. È tradizione , ed i cognomi di famiglia ed il carattere degli abitanti tutto propri lo conformerebbero siano venuti dal di fuori delle Centovalli. Qui giunti costrussero il loro paesello a valle dell’odierna Rasa in una località aprica al riparo dei venti e ricca di pascolo. […]
Per qualche po’ di tempo pensarono allo stabilimento ed assestamento del loro paese, dissodando foreste, costruendo dei campi sostenuti da ciclopiche mura e fu solo più tardi verso il 1615 che decisero la costruzione di un oratorio. Lì mosse certo a questa pia risoluzione ed il
desiderio di aver fra mezzo alle loro case una Chiesa segnale di fede, luogo di propiziazione e così poter almeno di quando aver la sorte di assistere ai SS. Sacrifizii senza dover sempre recarsi nella lontana Palagnedra. […]
Da quell’epoca comincia pel paesello di Rasa un’era di prosperità e benesssere che non tardò molto a manifestarsi in opere inspirate a quella Fede che formò mai sempre il retaggio degli abitanti di Rasa. […]
Di quel tempo gli abitanti di Rasa si andarono fabbricando qua e colà delle nuove abitazioni forse dove più li chiamava l’abbondanza del pascolo e formaronsi così le frazioni di Proggia, Monte, Ovigo, Digessio (l’odierna Rasa.) etc.”

Con questa descrizione don Giosuè Carlo Prada (curato a Rasa dal 1910 al 1912), riportandoci agli albori della civiltà contadina, ci fa capire come sono nati molti villaggi delle nostre Valli.
Tempi in cui un uomo, con l’aiuto dei soli famigliari, era in grado di costruire una casa dalle fondamenta al tetto, dalle serramenta all’arredamento; il tutto con materiale trovato sul posto e lavorato a mano, con una disinvoltura tale da sembrare una logica naturale.

Da allora sono trascorsi parecchi secoli e molte generazioni si sono succedute. Rasa è divenuto un pittoresco villaggio con la chiesa, il campanile, case dignitose, le stalle, la grà le strade selciate e persino un ristorante. Tutto raggiunbile con pochi minuti di funivia.

Purtroppo anche per questo villaggio, la fine dell’attività contadina, ha segnato l’inizio di un inesorabile declino. Intere famiglie e generazioni se ne sono andate e le scuole sono state chiuse.

Malgrado gli sforzi, i Comuni fanno sempre più fatica a gestire e valorizzare gli enormi territori acquisiti con le fusioni. Lo stesso dicasi per molti Patriziati ridotti allo stremo dagli alti costi della manodopera che rendono sempre più difficile commerciare la legna.

Prati e pascoli secchi a seguito della mancanza di braccia e risorse sono inghiottiti dall’avanzata del bosco che insidia sempre più molte testimonianze del passato.
In questo preoccupante quadro riteniamo che la votazione sul PNL, promossa dai nostri otto Comuni, imponga una seria riflessione: la posta in gioco è molto alta!

Sui monti di tutto il territorio del Parco e nei paesi del fondovalle esiste un grande potenziale legato alle residenze secondarie; sempre più vetuste, sfitte e sottoutilizzate. Crediamo di non essere lontani dalla realtà, affermando che queste abitazioni, abbiano un tasso di occupazione annuale inferiore al cinque per cento. Non potrebbero divenire una risorsa per i proprietari destinarle per un determinato periodo a case di vacanza, contribuendo nel contempo ad attenuare il traffico nei luoghi raggiungibili dai mezzi pubblici?

I nostri antenati, giunti a Locarno con la loro prole, decisero di spingersi oltre.
Grazie alla loro determinazione noi viviamo oggi in una splendida regione, candidata a divenire il primo Parco Nazionale di nuova generazione in Svizzera. Non potrebbe esserci riconoscimento migliore per onorare le loro gesta e valorizzare un patrimonio di inestimabile valore.
Spingiamoci anche noi oltre accettando tutti uniti questa nuova avventura!”

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