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L'OSPITEParco nazionale: il "sì" del patriziato di Losone

07.06.18 - 12:00
Carlo Ambrosini, Presidente Patriziato di Losone
TiPress
Parco nazionale: il "sì" del patriziato di Losone
Carlo Ambrosini, Presidente Patriziato di Losone

La superficie del territorio patriziale losonese toccata dal Parco Nazionale non è indifferente, soprattutto se consideriamo che Losone è un comune della fascia urbana, per questo la nostra adesione merita qualche riflessione.

Innanzi tutto è importante sottolineare come sin da subito siamo stati coinvolti democraticamente nel progetto: sette anni fa i responsabili ci hanno presentato una nuova idea di Parco Nazionale chiedendoci se volevamo partecipare ai lavori di allestimento della carta e di tutto ciò che ne consegue. Un’idea che abbiamo colto sia come opportunità di valorizzare le nostre zone naturali, sia come segno di solidarietà con le zone più periferiche della nostra regione.

Un nostro rappresentante ha seguito in prima persona i lavori potendo far valere tutte le nostre esigenze e ricevendo risposte alle nostre perplessità. A chi partecipa regolarmente alle nostre assemblee patriziali abbiamo sempre risposto serenamente del nostro operato.

Per la zona centrale abbiamo concesso la riserva forestale di Maia. Già oggi in quanto riserva, questa parte di bosco è sottoposta a leggi molto restrittive (non meno di quelle poi imposte dal parco). Il parco Nazionale porterà un “riconoscimento” finanziario importante per questa riserva; inoltre si potranno sicuramente migliorare la qualità dei sentieri che la percorrono; infine nell’ambito dei progetti sviluppati dal parco si potrà finalmente rinnovare il sentiero educativo realizzato nella riserva ormai oltre 30 anni fa, potenziando ulteriormente “la scuola nel bosco” e “l’aula nel bosco” per l’educazione ambientali delle future generazioni.

Nella concessione alla zona centrale avremmo potuto inglobare le zone umide di interesse nazionale dietro l’Arbigo, ma vi abbiamo rinunciato (rinunciando ad un ulteriore compenso finanziario) per salvaguardare la zona per cani liberi della val Canaa. Abbiamo inoltre preteso che si potesse ancora eseguire la caccia selettiva in questa zona centrale (visti i problemi che abbiamo con i cinghiali), cosa puntualmente approvata. Questo a dimostrazione di come siamo stati liberi di preservare i differenti e particolari interessi in gioco sul nostro territorio, con buona pace per i possessori di cani e per gli amanti dell’arte venatoria (quelli che lo fanno per regolare la fauna e non solo per diletto).

Per quanto riguarda i progetti selviculturali che interessano la nostra azienda forestale, si trovano tutti nell’area periferica dove tali attività potranno continuare come prima. Anzi siamo convinti che il Parco Nazionale possa dare dei contributi tangibili alla realizzazione del progetto forestale integrale in corso di studio e alla successiva valorizzazione di tutta la parte alta di Losone.

Lassù dove troviamo l’ostello dell’alpe Zotta: struttura ricettiva con 40 posti letto che potrà essere valorizzata dai progetti del Parco. In futuro si potrà pure migliorarne l’accessibilità grazie alla grande attrattività turistica che un parco simile genera.

Il patriziato di Losone negli ultimi decenni ha investito cifre importanti per la cura dei boschi e delle area verdi di svago, ancora oggi investe circa 400'000 franchi annui: finalmente un progetto come il parco nazionale può riconoscere e valorizzare quanto si sta facendo, dando anche un’ulteriore spinta finanziaria!

Infine non dimentichiamoci le infrastrutture dei nostri affittuari che sono legate al turismo e che potranno beneficiare del label del parco per aumentare il loro richiamo sui turisti: il campeggio “Melezza”, il golf “Gerre”, l’albergo “Losone”,….

Votare SI al parco Nazionale per mettere in valore quanto si fa e si continuerà a fare in favore del nostro territorio e di tutta la popolazione che ne usufruisce: come prima, ma più e meglio!

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