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L'OSPITEBasterà un sorriso?

23.05.18 - 11:52
Bianca Maria Martellini Bianchi
Basterà un sorriso?
Bianca Maria Martellini Bianchi

Ci siamo quasi. Le schede elettorali sono arrivate ai cittadini che nei prossimi giorni dovranno indicare la loro preferenza sul futuro sindaco di Mendrisio. La campagna elettorale entra nella fase finale e le strade si riempiono con i volti sorridenti dei due candidati. Diversi i punti in comune dei due, la giovane età, l’attaccamento alla loro città natale, la passione per la politica e il fatto di rappresentare un passaggio generazionale che forse sta avvenendo non solo a Mendrisio ma anche nei loro rispettivi partiti. La strategia dei due è stata tuttavia molto diversa, lo si è visto già dalle battute iniziali. Samuele Cavadini, preferito a sorpresa al più rodato Samuel Maffi, ha fin da subito e lungo tutta la campagna elettorale, ricevuto il sostegno da parte dei big del partito cantonale, che, a dispetto della strizzatina d’occhio al tema dell’antipolitica dello slogan adottato da Cavadini, sono a più riprese intervenuti a sostegno del loro giovane candidato, con profusione di sforzi anche economici. Samuele ha tentato di mantenere un profilo basso stando bene attento a non guastare la sua immagine e a non entrare in polemica, lasciando che le cattiverie sul rivale fossero lanciate dai compagni di partito, come ad esempio quella sferrata dal sindaco di Chiasso, che ha posto sul tavolo il tema di maggior rilievo della campagna PLR, quella della necessaria prossimità fisica del futuro sindaco e della difficoltà potenziale nel conciliare impegni professionali diversi cercando di far passare quello che secondo molti è il grande punto di forza di Marco Romano, cioè i suoi contatti diretti con la confederazione e con i tanti importanti progetti che riguarderanno anche il mendrisiotto, come un punto di debolezza. Marco Romano si è invece profilato in prima persona nel difendere le ragioni della sua candidatura rispondendo in modo anche a volte accalorato contro chi ha ipotizzato il suo disinteresse per Mendrisio. Anche l’approccio rispetto al sindacato dei due è differente con Marco Romano che si propone come autorevole coordinatore dell’attività del municipio nella sua interezza e Samuele Cavadini che configura invece il suo sindacato come capace di ridisegnare la politica comunale (salvo poi rivendicare da parte sua e dei compagni di partito i tanti successi delle amministrazioni precedenti come frutto del lavoro collegiale di tutto il municipio). Al termine della campagna si è capito che i due candidati sono sicuramente due bravissimi ragazzi, che hanno a cuore il futuro di Mendrisio, che rappresentano al di là delle normali schermagli elettorali, energie nuove di cui Mendrisio ha bisogno. La domanda tuttavia non è chi dei due sia più simpatico o gioviale ma chi sia il più capace per esperienza e carisma di guidare la città verso le tante occasioni (e sfide) che il futuro presenterà. Se questa è la domanda, l’unica risposta possibile è votare Marco Romano che, ancorché più giovane di Samuele Cavadini, ha dimostrato nel suo percorso politico e personale, e confermato durante questa campagna elettorale, di saper sostenete in prima persona con autorevolezza il ruolo di primo cittadino, quale primus inter pares che abbia una visione ampia del ruolo della città, che ne sappia leggere e, all'occorrenza, anche difenderne tutte le anime.

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