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OSPITEParco Nazionale del Locarnese: la voce dei giovani

18.05.18 - 13:00
Giovani a favore del Parco
Parco Nazionale del Locarnese: la voce dei giovani
Giovani a favore del Parco

La scorsa Pasqua, Camilla Naiaretti e io abbiamo dato il via al gruppo dei giovani a favore del Parco Nazionale del Locarnese (che sarà in votazione il 10 giugno prossimo negli otto Comuni coinvolti), dando voce a un sentimento già diffuso tra i nostri coetanei e non. Attualmente, gli aderenti al gruppo sono 85, sia giovani, sia meno giovani, che sottoscrivendo il modulo online hanno deciso di sostenere il gruppo e, di conseguenza, il progetto del Parco. Sostenere e far parte del gruppo è semplice: basta infatti compilare e inviare il modulo.

Quattro giovani sostenitori legati a diversi Comuni del futuro Parco hanno voluto dimostrare in maniera più netta il proprio sostegno al progetto, illustrando i loro punti di vista e spiegando perché, in sostanza, il Parco è importante. Prima di dar spazio a loro, vorrei ricordare che la votazione del 10 giugno consentirà sì l’esistenza del Parco, ma essa sarà limitata a dieci anni. Trascorso questo termine, si tireranno le somme e la popolazione sarà nuovamente chiamata alle urne per concedere al Parco ulteriori dieci anni di attività, se l’esperienza maturata si sarà rivelata proficua. Se non cogliamo ora questa opportunità, non potremo sapere in futuro cosa avrebbe potuto significare portare il Parco, perché avremo rinunciato ad una tale occasione.

    • Turismo ed economia

Il Parco Nazionale del Locarnese è un progetto sviluppatosi grazie alla collaborazione intercomunale e che è volto a promuovere lo sviluppo sostenibile, la biodiversità e il paesaggio naturalistico più in generale.

La creazione del parco del Locarnese è una volontà comune che permetterebbe di valorizzare ulteriormente il nostro territorio, sia da un punto di vista paesaggistico sia da uno turisticoeconomico. Inoltre, il parco creerebbe nuovi posti di lavoro e di conseguenza ci potrebbero anche essere delle prospettive lavorative per i giovani della regione, che tendono a spostarsi verso le zone urbane, dove le offerte sono maggiori. In più, con l’approvazione del progetto Parco del Locarnese, alcuni territori e zone attualmente marginali a livello regionale potrebbero venir rivalorizzate e promosse.

Il parco è un progetto comune all’avanguardia, un progetto del futuro che avrà delle ripercussioni più che positive sia per l’economia e il turismo regionale sia per la tutela del nostro meraviglioso ambiente naturale.

Camilla Naiaretti, Ascona

    • L’equilibrio tra uomo e Natura

Sono Gioele, studente di ventuno anni, cresciuto a Brissago, e vorrei esprimere un breve pensiero riguardo al Progetto Parco Nazionale del Locarnese: trovo che sia un’idea stupenda e un’occasione da cogliere al volo! Sono contento che la nostra regione stia da più di quindici anni sviluppando attivamente un progetto lungimirante e con obiettivi ecologici, di sostenibilità ambientale, ma anche storici, culturali e sociali. Ero molto piccolo quando i Comuni del Parco si sono lanciati in questa sfida e sono felicissimo che lo abbiano fatto, che abbiano creato per noi la possibilità di proseguire e di abbracciare una strada che mira alla salvaguardia del territorio e dell’ambiente (caratteristica che nel 2018 non si può dare per scontata: basta guardare un telegiornale qualsiasi per vedere quanto spesso nel mondo l’ecologia e il rispetto delle risorse naturali vengano all’ultimo posto dopo molte altre priorità). Noi qui stiamo invece lanciando un messaggio contrario, vogliamo dimostrare come lo sviluppo delle nostre semplici attività di tutti i giorni possa avvenire in armonia con l’ambiente che ci circonda, ossia le nostre valli e le nostre montagne. Come giovane della regione ho molta fiducia nel Progetto e sono sicuro che abitare in un Comune del Parco nei prossimi anni sarà tutt’altro che una pena; sarà anzi motivo di orgoglio, anche perché si parla di un tipo di Parco nuovo, il primo del suo genere, che comprenderà di sicuro delle limitazioni, ma che saranno indubbiamente compensate dai benefici che porterà. Per me il Parco significa questo: guardare in avanti senza paura di fare un grande passo; perché essere in avanti non è mai stato uno svantaggio!

Si faccia il Parco!

Gioele Madonna, originario di Brissago

    • Lo spopolamento delle valli

Ai giovani della regione chiedo: chi ha già ospitato un amico o amica proveniente da una zona leggermente fuori dal nucleo urbano, poiché questi non poteva rientrare con i mezzi pubblici da una cena? Basti pensare che pure per rientrare a Golino l’ultimo bus parte da Locarno alle 18:20.

Se non conoscete questa realtà, è dato dal fatto che sempre meno persone decidono di crescere i propri figli in queste zone, d’altronde non si può dare loro torto; oltre alle poche opportunità lavorative in loco, tra alcuni anni non vi sarà nemmeno più la possibilità di istruirsi senza compiere un’ora di viaggio, per raggiungere la scuola più vicina.

Le valli si stanno spopolando e se si continua di questo passo tra una o due generazioni i sentieri delle nostre montagne verranno percorsi esclusivamente da visitatori. Considerato questo presupposto, ha senso lamentarsi di dover rispettare la natura passeggiando in alcune zone del territorio (principalmente già tutelate)?

Nonostante tutto, come abitante della Valle Onsernone, vi posso assicurare che si tratta di uno dei luoghi più belli in cui crescere e mi provocherebbe una tristezza immensa pensare che le future generazioni potrebbero non vivere le mie stesse avventure.

Con i 153 progetti sostenuti sul territorio negli ultimi anni, per capire come valorizzarlo, si è dimostrato concretamente che un Parco Nazionale di questo tipo (con tutte le deroghe e adattamenti concessi) è un’ottima opportunità per rilanciare l’economia locale, la cura del paesaggio, la mobilità e le tradizioni. Oggi come oggi è inutile discutere di chi ne trae il beneficio maggiore, dal momento che, se l’occasione non viene colta nessuno ne potrà approfittare.

Non giudico alcun contrario al progetto ma mi auguro che le loro motivazioni siano piuttosto legate ad interessi personali che non manipolate da terrore e falsità promulgati da coloro che si vergognano del proprio egoismo.

Soraya Blumer, Onsernone

    • Le tradizioni

Sostengo il progetto Parco Nazionale del Locarnese perché ci permette di mantenere vive le nostre tradizioni e la nostra cultura come pure le nostre radici, un patrimonio prezioso racchiuso nelle nostre valli.

Proprio grazie al progetto Parco Nazionale del Locarnese è già stato possibile preservare, valorizzare e presentare a chi visita il territorio manufatti che furono costruiti dai nostri nonni e bisnonni, rendendo comprensibile a noi, nuove generazioni, i loro grandi sacrifici.

La riscoperta e il rilancio della “Farina Bona” ne è un esempio in Valle Onsernone; il mulino di Vergeletto è stato infatti restaurato anche a questo scopo suscitando oggi un grande interesse.

Oramai abituati a un genere di costruzione diverso, dove ruspe, gru e altri macchinari edili sono onnipresenti, il recupero del paesaggio dei monti di Verscio, con i suoi prati e muri a secco, ci permette di meglio comprendere il lavoro fatto un tempo con altre tecniche e mezzi.

Appena sopra Tegna, invece, possiamo ammirare il panorama da una bella terrazza naturale che si affaccia sulle Centovalli, le Terre di Pedemonte e il Locarnese; alle spalle, il Castelliere, le cui rovine sono state oggetto di una bella riqualifica.

Questi sono solo alcuni dei tesori che il Parco ha valorizzato e potrà valorizzare permettendoci di riscoprire e tramandare ai nostri figli un patrimonio culturale e naturale molto importante e di sicuro interesse per chi visita la nostra regione.

Il mio auspicio è dunque che il Parco venga colto positivamente perché è senza dubbio una preziosa opportunità di mantenimento e sviluppo regionale, che permetterà anche alle future generazioni di godere delle grandi ricchezze oggi presenti sul territorio. 

Catherine Saccol, Centovalli

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