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L'OSPITEUn filo diretto con Berna

09.05.18 - 08:18
Evelyne Battaglia-Richi, consigliera comunale Mendrisio
Un filo diretto con Berna
Evelyne Battaglia-Richi, consigliera comunale Mendrisio

In queste settimane seguo come tanti cittadini di Mendrisio la campagna per eleggere il nuovo sindaco della città di Mendrisio. Il ruolo del sindaco come capo dell’esecutivo è molto impegnativo e ammiro i due candidati che con energia e spirito altruista si sono messi a disposizione per la carica. Per guidare un comune, compito sempre più complesso, anche se resta quasi un volontariato, oltre alle competenze personali, ci vuole oggi una gran dose di relazioni perché molte decisioni comunali in realtà sono determinate da istanze superiori a livello cantonale e federale.
Molti progetti avrebbero vita corta se non ci fossero gli aiuti federali e cantonali.
Solo il 60% del budget comunale è in realtà in mano alla gestione dell’esecutivo comunale risp. del legislativo, che ne adotta le decisioni proposte, mentre il resto è vincolato a spese non direttamente gestite dal comune. Fatico a capire chi ha scritto che non serve avere un sindaco che è anche parlamentare nazionale. Serve invece molto, per l’ampia rete di conoscenze ed esperienze legata alla gestione del comune che il candidato deve portare. Conoscere i grandi progetti sovracomunali è un vantaggio per il comune e ora abbiamo l’opportunità di eleggere un candidato che è consigliere nazionale, occasione rara e da cogliere a mio avviso! Solo poche decine di città in Svizzera possono vantare di avere un sindaco che è anche nel parlamento federale a difendere gli interessi comunali e regionali, potremmo diventarne uno di questi.
Non banalizziamo: chi è a capo dell’esecutivo, se ha una formazione e un esperienza specifica più ampia, è vantaggiato perché ha acquisito più strumenti per proporre soluzioni e decisioni da poter adottare. Certo ogni candidato ha le sue caratteristiche e nessuno è perfetto: vale anche per i nostri candidati, uno come l’altro, ma non si tratta di eleggere chi ha il sorriso più simpatico, ma chi offre maggiori possibilità a guidare il comune nel prossimo periodo.
Ho partecipato per una legislatura nel ruolo di vicesindaco di uno degli ex comuni, oggi quartiere, appoggiando l’aggregazione a favore del nostro territorio e delle necessità che da soli sarebbero stati difficili da risolvere. La complessità dei piccoli comuni è praticamente la medesima di quelli grandi, ma le forze in campo sono molto minori e se non hai personalità politiche conosciute magari in altre cariche importanti, fatichi molto più ad ottenere ascolto all’esterno. Ligornetto ha guadagnato con l’aggregazione: servizi pressoché identici, un carico fiscale allegerito ed è parte di un comune più forte verso l’esterno nella negoziazione con altre istanze perché oggi è una città composta da 10 quartieri riuniti in una voce sola, più forte e con ripercussioni positive anche su questioni difficili da risolvere come la pianficazione di Valera. La qualità di vita è buona a Mendrisio e il nuovo sindaco prende in gestione un comune ben amministrato nell’ultimo decennio. La sfida oggi è conservarla per le future generazioni. Non diventerà più facile nel prossimo periodo. Le decisioni devono essere sempre più visionarie a lungo termine e contemplare i grandi cambiamenti della nostra società e le risorse più scarse a disposizione. Chi meglio di un politico già attivo a livello federale può ambire a questo ruolo, perché proprio il ruolo in più permette di avere maggiori strumenti su cui far affidamento a vantaggio della nostra città e comunità.

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