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L'OSPITECase anziani: esiste un grosso problema nella conduzione

12.04.18 - 15:30
Matteo Muschietti, Municipale progressista Coldrerio
Ti Press
Case anziani: esiste un grosso problema nella conduzione
Matteo Muschietti, Municipale progressista Coldrerio

Mio padre, specialmente nei suoi ultimi anni, era solito dirmi: «Ricordati, la vecchiaia è una malattia». Comincio a capire queste parole solo ora, malgrado ne sia toccato ancora marginalmente. È per questo che vale la pena di spendere due parole sull’importanza di una conduzione ottimale, sensibile e corretta, delle nostre numerose case anziani.

Infatti, un recente studio ha messo in evidenza svariati aspetti negativi sulla vita in casa anziani dei nostri concittadini. Anche da noi i casi emersi a Balerna, Arogno, Stabio, hanno confermano questa tendenza, insita in tutta la Svizzera. È inutile dire che le maestranze che si occupano degli anziani devono essere motivate, coscienti, che hanno un compito molto delicato. Non è un semplice mestiere, deve essere alla base una vocazione, altrimenti chi vi si dedica dovrebbe cambiare ramo. Occuparsi di queste persone esige un comportamento ineccepibile, con un grande amore per questa categoria di persone. Le case anziani sono indispensabili per i pazienti colpiti da alzheimer e da gravi disturbi di comportamento. Per curare queste persone ci vuole personale specializzato che sappia subito intervenire e capire i bisogni reali degli ammalati. Non bisogna speculare sul personale ma scegliere il meglio da dedicare a queste persone con titoli di studio appropriati per far fronte a queste patologie.

Pur ammettendo che una casa anziani incontra costi non indifferenti per dedicarsi alla cura dei pazienti, è anche giusto pensare che gli ospiti hanno diritto al meglio per vivere gli ultimi giorni della loro vita circondati da persone che oltre alla loro professionalità ci mettano tutta la dedizione e l’amore necessario. Miglioramenti nelle cure per anziani ce ne sono stati. Se penso a quando ero un bambino e mi recavo in casa anziani, devo ammettere che non c’è paragone. Questo però non basta, bisogna trovare tutte le sinergie e la voglia di migliorare ancora la situazione attuale con tutte le forze presenti in questi istituti. Dalla direzione, alle cure infermieristiche, a tutti gli inservienti, bisogna sedersi ad un tavolo, analizzare le situazioni, e tutti assieme porvi rimedio. I soldi ci sono, sia da parte delle casse malattia, sia da parte del Cantone, che ha chiuso con un forte utile il 2017.

Bisogna trovare la volontà e assieme applicare quei correttivi volti a migliorare la vita di queste persone che tanto hanno dato alla nostra società.

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