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L'OSPITEI migliori dobbiamo essere noi

22.03.18 - 20:00
Vincenzo Lofaro, membro e delegato Udc Ticino
I migliori dobbiamo essere noi
Vincenzo Lofaro, membro e delegato Udc Ticino

Non credo nello slogan “ i migliori sono gli altri”, ma preferisco dire “i nostri sono i migliori” e se non lo sono allora bisogna farli diventare. La decisione in Parlamento è stata presa e il popolo prende atto che nell'ambito del privato nulla deve essere cambiato perché i migliori vinceranno sempre... ma è proprio cosi? Davvero gli altri sono i migliori? Trovo che invece non si faccia nulla per cambiare ed allora è più facile dire che “Prima i Nostri” era solo propaganda elettorale. In realtà gli altri partiti che cosa hanno attuato per migliorare la situazione? Hanno creato un altro problema e di soluzioni, per ora, neanche l'ombra.

Considerando l'attuale predisposizione degli uffici URC, si può affermare che essi servono solo al mantenimento di posti pubblici e gestiscono solo la burocrazia senza certamente risolvere i problemi occupazionali: anzi, talvolta infliggono penali ingiustificate e prive di senso o, addirittura, quando si trova un posto di lavoro vacante, la persona che in quel momento guadagna di più in disoccupazione viene informata e le viene data la possibilità di accettare o meno il contratto. Trovo che questo sia sbalorditivo o semplicemente conferma che i disoccupati sono utili per mantenere un sistema.

In Ticino abbiamo circa 6'000 disoccupati e molte persone in assistenza. Trovo ingiusto che questi non trovino lavori adeguati alle loro competenze professionali, perché forse essi non saranno i migliori ma potrebbero sicuramente diventarlo.

Il Cantone dovrebbe creare un polo formativo per far sì che i migliori siano i nostri. Le persone che sono in disoccupazione hanno il diritto e il dovere di migliorarsi, di aumentare le proprie competenze e riqualificarsi. L’ufficio URC dovrebbe cambiare il suo approccio ed essere più utile al sistema occupazionale: la sola burocrazia non migliora il sistema e resta onerosa per le spese del Cantone. Un miglioramente lo si potrebbe sicuramente ottenere mediante un ampliamento del sistema formativo diretto al disoccupato; allora sarà effettivamente un Ufficio utile a tutti. Questa opportunità viene negata alla persona in cerca di lavoro, in quanto, attualmente, sono gli uffici URC che decidono se la persona interessata può o meno seguire un corso di formazione. Senza tralasciare che perdendo una quota di stipendio, diventa poi difficile finanziarsi degli studi.

Creando un polo formativo la persona potrà:

-restare attiva durante il giorno;

-acquisire nuove competenze;

-riqualificarsi;

-restare in contatto con la società;

-avere l'opportunità di capire i propri limiti.

Essere in disoccupazione deve essere anche un’opportunità per migliorarsi, per cercare un nuovo percorso formativo, perché ad oggi sono la polivalenza e l'adattamento al mercato a dominare il settore occupazionale.

L'evoluzione delle professioni esistenti e di quelle innovative che arrivano e continueranno ad arrivare grazie alla digitalizzazione, ci porteranno a continui cambiamenti e dobbiamo essere pronti: per esserlo bisogna forzatamente avere una formazione adatta.

Il Cantone deve investire sulla formazione e nel caso delle persone senza un lavoro, dovrebbe attivarsi per dare loro la possibilità di essere competitive, per far sì che i nostri siano veramente i migliori. Di conseguenza si abbasserebbe il tasso di disoccupazione e anche nel privato si offrirebbe la possibilità di ritornare ad un’occupazione lavorativa che rispetti "i nostri" e non "gli altri".

Ovviamente tutti, indistintamente dalla loro cittadinanza, hanno il diritto di lavorare. Però dovrebbe essere un dovere politico, nonché segno di rispetto nei confronti del popolo, la volontà di dare precedenza ai nostri, sempre e comunque.

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