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L'OSPITELa nuova iniziativa popolare dell’UDC: un pericolo per la Svizzera

16.01.18 - 20:50
Nuovo movimento europeo svizzero (Numes)
Ti Press
La nuova iniziativa popolare dell’UDC: un pericolo per la Svizzera
Nuovo movimento europeo svizzero (Numes)

L’UDC ha lanciato oggi la sua iniziativa per l’abolizione della libera circolazione delle persone e iniziato la raccolta delle firme. Con questa iniziativa, essa prende finalmente posizione: vuole mettere fine sia alla libera circolazione delle persone sia ai trattati bilaterali che legano la Svizzera all’Unione europea. Numes farà campagna contro questa iniziativa. Al contempo, invita a promuovere una discussione aperta e fattuale a proposito delle relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea.

Con la sua iniziativa contro la libera circolazione delle persone (LCP), l’Unione democratica di centro (UDC) ha deciso di mettere fine alla via bilaterale. Ciò rappresenterebbe per il nostro paese un’evoluzione fra le più dannose e pericolose, ed è per questa ragione che il Nuovo movimento europeo svizzero (Numes) si impegnerà contro questa iniziativa. D’altro canto, Numes si felicita del fatto che questa iniziativa permetta finalmente di chiarire la politica europea. Se l’iniziativa sarà respinta, le relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea (UE) dovranno svilupparsi. Sennò, la via bilaterale verrà interrotta e ciò implicherà un nuovo orientamento di quest’ultime. Numes promuove quindi da oggi una discussione aperta e fattuale sulle alternative possibili, e in particolare sulla questione dell’adesione della Svizzera all’UE.

«Noi ci rallegriamo che questa iniziativa che vuole la fine della LCP, che l’UDC ci promette da lustri e che per lungo tempo non è stata altro se non un proclama ad effetto, sia infine stata lanciata. Numes combatterà vittoriosamente questa iniziativa: una sua accettazione avrebbe conseguenze negative durature per il nostro paese. Tuttavia, con la fine della LCP e, di conseguenza, quella dei trattati bilaterali, la discussione sull’adesione all’UE diverrebbe pure molto più pertinente, e di ciò ci compiacciamo», dichiara il copresidente di Numes, François Cherix.

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