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L'OSPITEIl Municipio non vuole affrontare alcun dibattito pubblico sul progetto di ricucitura!

17.11.17 - 12:31
Movimento Un Cher per Rorè
Il Municipio non vuole affrontare alcun dibattito pubblico sul progetto di ricucitura!
Movimento Un Cher per Rorè

Care/i cittadine/i di Roveredo, il Municipio, il Consiglio Comunale e addirittura la Commissione di Gestione hanno fatto scorrere fiumi di inchiostro per dire una sola cosa: non vogliono affrontare alcun dibattito pubblico sul progetto di ricucitura! Ribadendo di non avere intenzione di congelare temporaneamente le trattative con il colosso immobiliare per dare ascolto ad una larga fetta della popolazione - che vuole un centro più a misura di paese – hanno dimostrato di non essere all’altezza del loro compito, ossia difendere gli interessi di tutti i cittadini.

A questo punto, dopo che l’ultimo tentativo di organizzare un dibattito pubblico è stato boicottato dalle autorità comunali e l’accordo è stato firmato, l’ultima via democratica che rimane per dare voce al popolo è una sola: Referendum!

L’unica possibilità di utilizzare questo strumento democratico sarà al momento in cui il Consiglio Comunale venderà per un ricavo utile di 170 Fr/m2 il terreno finalmente liberato dall’autostrada all’investitore Alfred Müller AG. Se fosse il vostro, lo fareste? Ebbene, sappiate che i diecimila metri di terreno sono vostri, cittadini di Roveredo! Fino ad allora aggiorneremo il nostro documento di base, ossia la “Lettera accompagnatoria” alla petizione popolare, per continuare a sensibilizzare la popolazione. Per chi non l’avesse ancora letto, la stesura di questo documento è frutto di molte ore di lavoro. Leggetelo, ampliatelo, diffondetelo, criticatelo. È scaricabile dalla nostra nuova pagina facebook.

Cosa è successo dopo la consegna delle 507 firme?

Il Comune ha evitato (ed evita tuttora) di rispondere alle numerose questioni sollevate dal movimento Un Cher per Rorè, in particolare per quanto riguarda le questioni finanziarie e le ripercussioni socio-economiche su tutta la comunità che potrebbe provocare un improvviso boom immobiliare e il conseguente aumento della popolazione.

Il Municipio ha rifiutato tutte le domande della stampa, come pure di prendere parte ad un dibattito pubblico organizzato dal Movimento nella Palestra comunale (annullato per l’assenza della controparte) per il quale era già stato contattato un moderatore. Ha però diffuso una “risposta” alla petizione che ancora una volta non si china sulle questioni basilari. Come mai, vi direte, tanta difficoltà ad affrontare certe questioni?

Menzogne diffuse dalle auorità sul nostro conto
1. “Il Movimento prevede unicamente una grande piazza.”
FALSO! Crediamo che il Comune stesso sia in grado di edificare una piazza completamente pedonalizzata, un autosilo comunale e strutture che garantiscano servizi. Altri 10'000 m2 edificabili lasciati liberi dall’autostrada A13 possono fungere da garanzia per qualsiasi banca.

2. “Distruggeranno un lavoro pianificatorio durato vent’anni.”
FALSO! Chiediamo di non svendere i pregiati terreni del centro paese, finalmente ritornati di proprietà della popolazione di Roveredo, ma di preservarli per le future generazioni, per i nostri figli. Valutando nel contempo una ricucitura urbana meno invasiva, più a misura d’uomo, più vicina ai reali bisogni della popolazione e dell’economia locale (che non ha certo bisogno di decine di nuovi spazi commerciali). Non siamo contro l’edificazione, ma siamo contrari alla miope privatizzazione del cuore del paese a favore di una multinazionale con sede a Zugo!

3. “Se l’investitore si ritira rimarrà un buco (becc per Rorè).”
FALSO! Prima di tutto il buco (pien de bésciol) non è mai esistito (era una strategia per raccogliere voti consultivi a favore del progetto). Un nuovo centro per Roveredo può benissimo far capo ad altre forme di finanziamento: il Comune potrebbe gestire e promuovere i propri investimenti e si potrebbe pensare ad una collaborazione tra pubblico e privato, alla formula del diritto di superficie. Non certo una svendita ad un unico privato, a cui si aggiungono i costi di pulizia e mantenimento di tutti gli spazi ad usufrutto pubblico!

4. “Hanno rifiutato l’invito al CRS!”
VERO! Abbiamo subito chiesto di RINVIARE l’incontro durante un dibattito pubblico, solo dopo che i 507 firmatari avessero ottenuto una risposta pubblica ai quesiti della lettera accompagnatoria. Chiaramente hanno usato il rifiuto per far credere alla popolazione che non fossimo seri e illudevamo gli altri petizionisti, non hanno risposto ai quesiti più scomodi e hanno rifiutato l’incontro pubblico. Come mai?

Non abbiamo bisogno di una centrale ad emissioni-serra! Una centrale di teleriscaldamento a cippato di legna ha senso se si convertono edifici già esistenti. Per riscaldare le nuove palazzine della Müller AG sarebbe più saggio ricorrere a tecnologie nuove e pulite, in particolare l’energia solare. La nostra aria non ha bisogno di nuove emissioni di CO2 che favoriscono l’effetto serra e l’aumento delle polveri fini (nonché gli affari dei privati, Sindaco incluso). Lo sa bene anche il Movimento Salviamo il Piano di San Vittore, che è riuscito a frenare l’industrializzazione sul suo territorio.

Correva l’anno 1998…
Vent’anni fa il Consiglio Federale approvava il progetto di spostare la N13 in un tunnel (circonvallazione), a condizione che Roveredo elaborasse un concetto globale per ricucire il suo centro. Con il senno di poi, quello era il momento per chiedere un parere ai cittadini, per ricavare delle linee-guida popolari sulle quali costruire i futuri vincoli tecnici e giuridici. Se la precedente generazione di politici avesse coinvolto subito la popolazione non saremmo giunti alle soglie di una privatizzazione e di un voto referendario.

PRESTO SI ANDRÀ QUINDI ALLA PRIMA VOTAZIONE POPOLARE CON VALORE LEGALE, FINALMENTE DOPO UNA FASE DI DIBATTITO (ma non certo grazie alle nostre Autorità)!

Il prossimo passo della Alfred Müller, in base al bando di concorso, sarà l’allestimento a sue spese del piano d’area, prima della decisione di vendita dei terreni da parte del Consiglio comunale (con possibilità di referendum).

Grazie di cuore a chi ci ha dato fiducia, qualsiasi sarà l’esito delle urne.

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