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L'OSPITEDai, salviamo il Centro storico, ma come?

03.08.17 - 07:57
Dario Zanetti
Ti Press
Dai, salviamo il Centro storico, ma come?
Dario Zanetti

TIO ha dato elementi per discutere del nostro Centro Storico, la cui situazione preoccupa politici, commercianti ma soprattutto i cittadini. Situazione analoga di Lugano, non così evidente a Locarno e non mi è chiara a Chiasso, dove tutto è più complesso. Gli affitti elevati sono una causa, che l’inquilino conosce come la capacità di mercato che s’intende proporre. Non ultimo e importanti i costi fissi. Ho l’impressione che i piccoli commerci sono iniziative mal studiate e limitate nel tempo. Mentre i negozi di famiglia stanno ansimando per l’assenza di eredi e anche per il non volersi adattare nel prodotto ai tempi moderni. Così al posto dei vestiti, su ampi spazi arrivano gli studi medici, l’ottico tipo grande magazzino. Insomma ragioniamo perché è lì da vedere.

Nella Svizzera interna i centri pedonali si allargano, seppure anche loro confrontati con le vendite online e altro. Un poco tutti sono confrontati con i posteggi perché cari; non si può entrare direttamente nel negozio con l’auto e quando si trova il posteggio, dura poco. Noi di stirpe latina non accettiamo i cambiamenti radicali. Sono convinto che i paragoni sono difficili e non proponibili.

Allora cerchiamo di capire il rapporto tra la Grande Bellinzona e il “Piccolo Centro Storico” includendo anche la parte alta del Viale Stazione che si vuole meglio agibile nei suoi trasporti pubblici ma in spazi stretti. Il trasporto pubblico è propositivo ma si muove in conflitto con il traffico normale. Alla sera è ben regolamentato e tutto o quasi si svolge in Piazza del Sole. Alcuni esercizi pubblici chiudono mentre altri cercano di vivere, ma sembra che pochi o niente usufruiscono della nota deroga.

Vediamo ancora i posteggi dentro nel Centro, due autosili, molto occupati e altri posteggi che voi tutti conoscete, come in zona all’Albergo Unione e ex-Stallone e ancora altri un poco esterni. Le reclamazioni sono per il caro posteggio, le tariffe sono calcolate sui costi avuti e i debiti contratti oltre la manutenzione. L’Autosilo di Piazza del Sole è in parte privato cosi l’altro autosilo alla Cervia affittato dai proprietari.

Per mio conto i prezzi sono equi, la loro riduzione non è pensabile, torneremmo ai posteggi occupati dagli impiegati e altri. Da notare i trasporti pubblici che potrebbero essere meglio usati.

Ho vissuto il centro quando era aperto a tutti, traffico nei due sensi, semafori, ecc. Certo i giovani, e io lo ero, eravamo felici del casino che si creava e pure i commercianti durante il giorno. Salto un paio di decenni dove con tanto impegno si sono eliminati i posteggi dal “Nonella” a Piazza Indipendenza. E poi è arrivato il Mercato, un successo di Nino Galli e dei suoi amici. Posteggi pieni al sabato, autosili non ancora in funzione, macchine ammucchiate in Piazza Sole.

I commercianti erano contrari a chiudere il centro; tutto è poi avvenuto a tappe. Mi ricordo ai tempi del  Pino alla Polcom che “proibiva” le multe e soprattutto in Piazza Nosetto dove al posto del noto Noce c’era l’auto imponente del Presidentissimo ACB Otto Scerri che si recava al Caffè della Città dove in tifosi l’attendevano sempre, per conoscere le nuove dell’ ACB. Poi ancora qualche decennio per eseguire i lunghi lavori di sottostruttura e poi la loro conclusione del trascorso quadriennio per la gioia di tutti, che ora sono insoddisfatti.

Portate le vostre idee, soprattutto chi le ha chiare, perché per far funzionare il centro cittadino, occorre togliere qualcuno dei centri commerciali esterni e dare incarico ad uno Studio esterno che studi un progetto generale per negozi, uffici, abitazioni al Centro e vicinanze. Fosse stato cosi non avremmo il centro S. Giovanni vuoto. Altre soluzioni non le vedo soprattutto quelle provocatorie qui sopra citate.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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