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L'OSPITEValorizzare le materie umanistiche nei licei

09.05.17 - 06:11
Massimiliano Ay, deputato del Partito Comunista
Tipress
Valorizzare le materie umanistiche nei licei
Massimiliano Ay, deputato del Partito Comunista

Ho firmato la mozione per la ”Creazione di un indirizzo umanistico nei licei ticinesi" (promossa dalla collega Claudia Crivelli Barella e accolta ieri solo parzialmente in Granconsiglio) perché da anni sono convinto che i licei sminuiscano, perlomeno nel primo biennio, le materie umanistiche, mentre le discipline scientifiche sono di fatto preponderanti. E quando leggiamo le statistiche comparate sui risultati ottenuti dagli studenti ticinesi rispetto a quelli d’oltralpe, bisogna stare attenti, poiché non si tratta di studi neutrali, ma sono al contrario interessati a sminuire proprio le materie umanistiche, considerate non utili ai fini del mercato.

Non è un caso se nel linguaggio comune nel primo biennio liceale si parla esplicitamente di “blocco scientifico”, proprio perché è un blocco, su cui si gioca - e queste sono naturalmente scelte politiche se non ideologiche, per aumentare la selezione che, come sappiamo, non è basata sulle cosiddette attitudini, ma è tuttora influenzata dall’origine di classe sociale e famigliare degli allievi.

Nell’Ordinanza federale sui licei si specifica che, nell'ambito della fine dei tipi di liceo eliminati nel giugno 1997 e della creazione di una maturità unica (le prime di questo tipo risalgono al 2001), le materie scientifiche devono costituire una percentuale tra il 25% e il 35%. Abbassare al 25% le materie scientifiche nei licei a tutto vantaggio di italiano, storia, geografia e filosofia credo sia quindi una indicazione corretta verso una coscienza critica nei confronti della società e per restituire dignità a quei valori oggi bistratti dal consumismo imperante anche nel mondo dell’educazione.

La mozione in questione ha rappresentato un segnale anche pedagogico ma soprattutto politico, in un’epoca in cui la scuola è sottoposta a ingerenze sempre più marcate, non solo a favore delle cosiddette “materie utili” (cioè al servizio dell’economia privata) che certamente non sono la storia e la filosofia, le quali - diciamo così - non sono molto "redditizie"; ma anche a favore di metodologie di insegnamento (ad esempio il cosiddetto "approccio per competenze" che oggi va tanto di moda) che destrutturano i saperi e che danneggiano, soprattutto, proprio l’insegnamento in ambito umanistico.


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