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OSPITELegge sull’energia: ideologica e rovinosa

30.04.17 - 08:23
Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale, Lega dei Ticinesi
TiPress
Legge sull’energia: ideologica e rovinosa
Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale, Lega dei Ticinesi

Il prossimo 21 maggio, i cittadini svizzeri si esprimeranno sulla nuova legge sull’energia, che costituisce la prima tappa della strategia energetica 2050.

Il pacchetto in questione è frutto di populismo di sinistra. Quel populismo di sinistra che, dopo la catastrofe di Fukushima (eravamo vicini alle elezioni federali del 2011) portò la maggioranza politica a caccia di consensi facili a decidere l’uscita dal nucleare.

Peccato che un passo di questo genere l’abbia fatto solo la Germania.

Il nucleare garantisce in Svizzera circa il 40% dell’approvvigionamento elettrico. Pensare di poterlo compensare con le politicamente correttissime energie rinnovabili (specie eolico e solare) è una pia illusione. Si calcola che servirebbero 6250 nuovi impianti eolici! Nell’ambito della nuova strategia energetica se ne vorrebbero realizzare 750 in pochi anni, con conseguenze paesaggistiche deleterie. Senza dimenticare che le pale eoliche girano solo quando c’è il vento. E la Svizzera non è l’Olanda. In più, l’elettricità prodotta non può essere immagazzinata.

E’ evidente che non si può far venire a mancare nel giro di qualche anno quasi la metà dell’attuale produzione di energia elettrica svizzera senza dover affrontare pesanti conseguenze.

Ed infatti la legge sull’energia implica:

    1. costi enormi sottoforma di sovvenzioni alle energie rinnovabili;
    2. forte aumento della dipendenza dall’estero della Svizzera in un settore cruciale come l’approvvigionamento elettrico, e dipendenza dall’estero significa ricattabilità;
    3. misure draconiane per ridurre drasticamente il consumo energetico dei cittadini: ovvero una pletora di tasse e balzelli, oltre che di divieti, obblighi e limitazioni in stile sovietico.

Per quel che riguarda i costi. La strategia energetica 2050 - e la legge in votazione il 21 maggio ne è il primo e determinante passo - costerà (da qui al 2050) qualcosa come 200 miliardi di franchi. Il che, rapportato ad una famiglia con due figli, costituisce un aumento delle spese di 3200 Fr all’anno! E poi ci lamentiamo delle stangate dei premi di cassa malati? Ma in confronto, son carezze!

L’obiettivo della nuova legge è nientemeno che quello di ridurre il consumo pro-capite di energia in Svizzera del 43% entro il 2035, partendo dai dati del 2000 (!): vuol dire tornare al livello degli anni sessanta. Ciò significa che i nostri elettrodomestici, apparecchi, macchine, eccetera, li potremo usare molto meno.

Inutile dire che i primi a venire mazzuolati in grande stile saranno, come al solito, gli automobilisti. Si prospettano aumenti del costo della benzina di 26 centesimi al litro. Ma c’è chi ne vorrebbe di molto più salati. Il carburante a 3 Fr al litro non è una fantasia. Particolarmente colpiti saranno gli abitanti delle regioni periferiche, che non possono fare a meno dell’auto.
 
Ma anche i proprietari di immobili – e di conseguenza gli inquilini – verranno chiamati pesantemente alla cassa. Oggi la tassa sul CO2 ammonta a 22 centesimi per litro di olio da riscaldamento. L’importo potrebbe quadruplicare, arrivando a 89 centesimi (proposta del Consiglio federale): quindi, 67 centesimi più di adesso!

Inoltre, i riscaldamenti ad olio potranno essere messi fuori legge dal 2029. Questo comporterà, è ovvio, ingenti costi di sostituzione. Che si ripercuoteranno sugli affitti.

Ma nuove tasse e balzelli, che graveranno in modo pesante sul potere d’acquisto dei cittadini, non basteranno a raggiungere l’obiettivo della riduzione del 43% del consumo energetico. Evidentemente serviranno anche misure dirigistiche in stile Unione sovietica. E sappiamo che, quando si tratta di limitare la libertà dei cittadini, la fantasia dei burocrati federali non ha limiti. Aspettiamoci dunque il divieto di utilizzare aspirapolveri e altri elettrodomestici ad alto consumo in determinate ore del giorno (perché senza il nucleare non ci sarà abbastanza elettricità); prescrizioni sulla temperatura massima all’interno degli appartamenti (non oltre i 18 °C?); divieto di utilizzo dell’aria condizionata d’estate; autorizzazione a fare il bucato al massimo due volte al mese; circolazione a targhe alterne; road pricing; e così via.

A proposito: come pensano i compagni rossoverdi di diminuire il fabbisogno energetico del Paese nell’attuale regime, da loro voluto e strenuamente difeso (i contrari vengono sistematicamente denigrati come beceri razzisti e fascisti), di immigrazione di massa perché “devono entrare tutti”? Più popolazione, cari compagni, è uguale a più consumo…

E tutto questo per cosa? Qualcuno pensa forse che bastonare i cittadini svizzeri affinché nel giro di 17 anni consumino il 43% di energia in meno salverà il pianeta? Quando miliardi di persone consumeranno sempre di più?

La nuova legge ci imporrà pesanti sacrifici, ma l’impatto ambientale globale sarà pari a zero. La classica goccia nel mare.

Per evitare di fare come Tafazzi (personaggio televisivo che si martellava gli attributi con una bottiglia) il 21 maggio votiamo NO alla rovinosa legge sull’energia.

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