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OSPITEMisure concrete a favore dell’impiego di personale residente: partiamo dal basso

12.12.16 - 09:27
Andrea Daldini, Consigliere comunale a Monteceneri, PPD – Generazione giovani
TiPress
Misure concrete a favore dell’impiego di personale residente: partiamo dal basso
Andrea Daldini, Consigliere comunale a Monteceneri, PPD – Generazione giovani

La NZZ ha di recente pubblicato i risultati di uno studio che mettono in discussione il modello di sviluppo economico basato sulla libera circolazione delle persone. Dai risultati forniti dalla "Direzione dell'economia pubblica" di Zurigo emerge che quattro lavoratori immigrati su cinque vengono assunti in settori in cui non vi è una necessità urgente di forza lavoro. In altre parole neppure il 20% sono stati assunti in settori dove vi è realmente bisogno di manodopera in quanto essa potrebbe essere reperita nel nostro paese. Tra i frontalieri questa percentuale è ancora più bassa: soltanto un lavoratore su sei è impiegato in settori in cui non si trova manodopera locale. Nell'analisi in questione, che tiene conto dello sviluppo dell'immigrazione e dei frontalieri dal 2007 dal 2014, emerge anche che in Ticino, dove un lavoratore su cinque è frontaliere, il ricorso alla manodopera straniera riesce a coprire soltanto il 15,1% del fabbisogno di personale specialistico. Conclusione il fenomeno dell'effetto sostituzione, minimizzato nell'ormai famoso studio dell'IRE, esiste.

Alla luce di quanto precede nascono spontanee almeno tre considerazioni:

    • Il problema esiste ed è preoccupante, in caso contrario non verrebbero spesi soldi pubblici per finanziare studi in Ticino, e anche oltre Gottardo, dove l’effetto sostituzione ed il dumping salariale non sono sentiti come alle nostre latitudini;
    • A livello federale, cantonale e anche comunale si fa poco o nulla, la situazione è in mano quasi esclusivamente agli imprenditori. Risultato dumping salariale e effetto sostituzione incontrastati;
    • In Ticino ci sono circa 13'000 persone in disoccupazione e 9'000 in assistenza (dati ILO). Queste persone sono stufe di essere prese in giro e vorrebbero ricevere delle risposte concrete dalla politica;

L'iniziativa popolare dell'UDC votata dal popolo il 9 febbraio del 2014 non viene concretizzata, stesso discorso per l’iniziativa Prima i nostri, approvata a larga maggioranza dal popolo ticinese lo scorso 25 settembre, ma di difficile applicazione. La risposta è sempre la stessa, sono contrarie alla libera circolazione delle persone.

Benissimo, in attesa che Berna e Bellinzona diano delle risposte concrete e convincenti, è necessario attivarsi per cercare di arginare queste problematiche magari partendo dai Comuni.

La nostra Sezione ha di recente promosso una mozione per chiedere che venga messo a disposizione delle aziende con sede nel Comune di Monteceneri, un adesivo che renda immediatamente visibile al pubblico, in termini percentuali, il rapporto esistente fra il personale ingaggiato residente in Ticino e quello proveniente dall’estero. In sintesi la medesima iniziativa già promossa nel Comune di Claro.

L’obiettivo è quello di favorire l’economia locale, ovvero permettere ai cittadini del Comune di scegliere un’azienda, un artigiano, una ditta del luogo che prediliga l’impiego di personale residente. Il vantaggio è doppio perché nessuno (aziende, artigiani, ditte ecc.) è obbligato ad esporre l’adesivo, resta una facoltà, mentre il cittadino è libero di scegliere se rivolgersi o meno a chi avrà aderito all’iniziativa.

Questa iniziativa non viola nessuna legge: i trattati con l’UE, in particolare la libera circolazione delle persone, né la Legge sugli appalti pubblici.

Si vuole sensibilizzare la popolazione, creando un incentivo per chi assume personale residente (maggiore visibilità), con l’invito a sostenere queste aziende che aderiscono all’iniziativa acquistando presso di esse, in modo da favorire l’economia locale.

La mozione verrà votata, e mi auguro approvata dal Consiglio comunale, nel corso del 2017. Se si vuole fare qualcosa di concreto nell’attesa e nella speranza che anche a livello federale e cantonale si diano una mossa è necessario partire dai piedi della scala.

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