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L'OSPITENodo intermodale Stazione Bellinzona, Lettera alla Divisione delle costruzioni

29.11.16 - 18:00
Luca Buzzi, Bellinzona Vivibile
Foto d'archivio (Tipress)
Nodo intermodale Stazione Bellinzona, Lettera alla Divisione delle costruzioni
Luca Buzzi, Bellinzona Vivibile

Divisione delle costruzioni

Via Franco Zorzi 13

6501 Bellinzona

 

Nodo intermodale Stazione FFS Bellinzona

 

Egregi signori,

nei termini della pubblicazione mi permetto inoltrare qualche breve osservazione in merito al progetto menzionato, riprendendo alcune criticità da me e da altri già evidenziate durante la presentazione nella sala del Consiglio comunale e che però non hanno ricevuto una risposta soddisfacente, né convincente.

Viste le dimensioni del progetto e della relativa documentazione (6 scatoloni e un dossier) risulta evidentemente impossibile entrare in tutti i dettagli.

Zona d’incontro di piazzale Stazione

Il passaggio di bus (che devono anche mantenere l’orario) e di automobili rendono questa zona comunque pericolosa e poco vivibile. Possibile che con un investimento di queste dimensioni non si sia riusciti a pedonalizzare completamente la piazza facendo passare tutto il traffico altrove o sotto la stessa, come mi sembra avesse proposto uno dei tanti progetti presentati a suo tempo?

Accesso al terminal dei bus

Si dovrebbe prevedere un accesso diretto dai sottopassaggi della stazione, senza dover risalire in superficie e ridiscendere. Lo scopo stesso di un nodo intermodale come questo dovrebbe essere proprio quello di permettere il cambio di mezzo di trasporto nel più breve tempo possibile, oltretutto tenendo conto delle esigenze degli andicappati e delle carrozzelle.

Vicolo Santa Marta

L’allargamento di questa strada (che evidentemente dovrà modificare la sua denominazione di “Vicolo”) mi sembra eccessivo ed ingiustificato. Lo stesso comporterebbe tra l’altro l’abbattimento di almeno 6 alberi secolari che affiancano la strada nel giardino confinante. Oltretutto questi alberi non sono nemmeno rappresentati nei piani, né si accenna ad una loro eventuale sostituzione. Come mai l’esproprio viene fatto solo dalla parte sud? Mi sembra che dovrebbero esserci degli spazi di intervento anche dalla parte nord.

Incrocio in Piazzale Mesolcina tra Via Motta-Via Guisan-Vicolo Santa Marta-Via San Gottardo

A causa dello spostamento degli assi di Via Motta e Vicolo Santa Marta, che non permette l’attraversamento diretto, la soluzione proposta mi sembra molto complicata e poco fluida e certamente non migliore di quella ipotizzata a suo tempo con una “rotonda” di forma ovale che sfrutti tutto lo spazio disponibile in Piazzale Mesolcina.

La gestione dei semafori sarà problematica e, come affermato nella documentazione, avrà ripercussioni fino agli incroci con Via Pellandini e con Via Vela, i cui semafori sono stati recentemente finalmente sistemati dopo anni di disfunzioni e reclamazioni da parte dei pedoni. Tra l’altro figurano nuovi semafori, tra cui ad esempio quello da sud su Via Guisan all’entrata di Vicolo Santa Marta solo pochi metri dopo quello esistente e che per l’impossibilità spaziale di trattenere delle auto dovrà essere costantemente e contemporaneamente aperto sia con quello esistente che con quello in uscita da Viale Motta. Quindi apparentemente inutile, ma comunque di ulteriore difficoltà di sincronizzazione!

Analoghi problemi per l’arretramento del semaforo da nord su Via San Gottardo (tra l’altro con la necessità dell’allargamento della strada) e l’apparente mantenimento della fermata odierna (anche con semaforo?) all’inserimento su Via Motta.

L’attraversamento di quell’incrocio per le biciclette risulta pericoloso e difficoltoso. Non sono certamente le “postazioni avanzate per i ciclisti” che risolvono i problemi, né tolgono i pericoli.

Da una parte poi si mettono in evidenza le future ciclopiste su Via L. il Moro e Vicolo Santa Marta, ma dall’altra non figura nessun proseguimento delle stesse dall’altra parte dell’incrocio in Piazzale Mesolcina e su Via Motta.

Resto evidentemente a disposizione per un chiarimento e una discussione più approfondita di quanto esposto, e spero comunque che le mie brevi riflessioni possano incontrare la necessaria attenzione e possano influenzare almeno una parziale revisione del progetto.

In questa attesa invio cordiali saluti

Luca Buzzi, Bellinzona Vivibile

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